Villa dei Quintili: aperta la domenica, ma non per gli stranieri

Villa dei Quintili: aperta la domenica, ma non per gli stranieri
Domenica mattina. Uno splendido sole bacia Roma, le sue periferie ma anche i suoi tesori archeologici che tutto il mondo ci invidia. ...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Domenica mattina. Uno splendido sole bacia Roma, le sue periferie ma anche i suoi tesori archeologici che tutto il mondo ci invidia.


In via Appia, all’altezza del civico 251, giganteggia un cartello blu della Soprintendenza Archeologica che dà informazioni sulla vicina Villa dei Quintili e ne indica l’ingresso al termine di una breve strada sterrata. E’ scritto in italiano ma c’è anche la traduzione in inglese. «Area archeologica, punto informativo - archeological area, information point».



E mentre ti incammini e prepari sei euro per il biglietto d’ingresso noti, uno dopo l’altro, gruppi o coppie tornare indietro a testa bassa. Sono tutti stranieri, sconsolati. Non capisci e chiedi spiegazioni. E loro indicano il cartello della Soprintendenza: «Aperto dal martedì alla domenica» c’è scritto. E allora? Poi leggi la traduzione: «Open from tuesday to saturday». Come saturday? In inglese saturday vuol dire sabato, domenica si dice sunday. Non ci si crede: hanno sbagliato il cartello delle informazioni. Ma questa volta non viene da ridere come quando all’aeroporto di Fiumicino scrissero «working progress» per avvertire dei lavori in corso o nel posteggio «Sun motion» per dire che era riservato alle «sole moto».



Così, come un matto, cerchi di recuperare i turisti. Di avvertirli che la Villa è aperta e visitabile. Qualcuno ti crede. Qualcuno no. Entri e in tutta la villa conti appena otto visitatori. E te ne vai sapendo che nessuno pagherà per quell’errore e per il mancato incasso. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero