Ma è giusto disegnare sui muri nel centro di Roma?

Ma è giusto disegnare sui muri nel centro di Roma?
Da @Totti a #PapaFrancesco lo street artist @tvboystudio ha raffigurato sui muri della capitale diverse icone romane con...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Da @Totti a #PapaFrancesco lo street artist @tvboystudio ha raffigurato

sui muri della capitale diverse icone romane con mascherina antismog
@EarthDayItalia


I muri per definizione dividono, ma a Roma la divisione non è fisica, è estetica, anzi ideologica tra chi è a favore e chi è contro i murales, i graffiti, insomma i disegni sui muri. In questi giorni sono comparse per le vie del centro le opere del bravo “street artist” (in italiano si potrebbe dire semplicemente: artista di strada) Tvboy. E subito ci si schiera.

Da una parte quelli che apprezzano la qualità dei disegni, e anche la loro pertinenza con il luogo (Mastroianni e Anita Ekberg in un vicolo dietro Fontana di Trevi, la Hepburn e Gregory Peck in vespa sullo sfondo del Colosseo, un Fellini a Cinecittà, un Pasolini al Pigneto, un Bergoglio a Borgo Pio), e apprezzano anche il «messaggio che c’è dietro» ovvero lo slogan “clean air now” (in italiano si potrebbe dire: “aria pulita subito”). Dall’altra parte i contrari ribattono che bisognerebbe pensarci bene prima di imbrattare muri che hanno secoli di storia, altrimenti il primo scemo che si autoproclama nuovo Banksy può sentirsi autorizzato a immortalare i propri scarabocchi sul colonnato di San Pietro.

Ma i favorevoli ribattono che così si rischia di ripetere il clamoroso errore commesso tempo fa sul ponte della Metro al Flaminio, quando furono cancellati quei disegnetti buffi spennellati da un americano strambo, e poi anni dopo si scoprì che lo strambo era il genio dell’arte pop Keith Haring. E i contrari rispondono: se il genio avesse chiesto l’autorizzazione al Comune magari la sua opera non sarebbe stata scambiata per lo scarabocchio di un adolescente e si sarebbe salvata.

Intanto, mentre il dibattito prosegue, migliaia di ragazzini continuano a spruzzare vernice spray per tutta Roma, scritte a casaccio che nulla hanno a che vedere con l'arte, e nessuno sa come impedirlo.

pietro.piovani@ilmessaggero.it Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero