Discoteche «piegate dalla crisi ma il Piper non si ferma». Il gestore Bornigia: «Nessun sostegno efficace alla categoria»

«Le risse nel club? Manca senso civico e il sistema educativo si è addormentato»

Discoteche «piegate dalla crisi ma il Piper non si ferma». Il gestore Bornigia: «Nessun sostegno efficace alla categoria»
Il Big Mama si è dovuto arrendere: «Abbiamo restituito le chiavi del locale» ci ha confermato qualche giorno fa Marco Tiriemmi direttore artistico e...

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Il Big Mama si è dovuto arrendere: «Abbiamo restituito le chiavi del locale» ci ha confermato qualche giorno fa Marco Tiriemmi direttore artistico e proprietario del marchio Big Mama club. Il Piper invece resiste con tutti i problemi che la pandemia e due anni di chiusure hanno creato: «Mancano le professionalità in diversi settori» ci spiega Giancarlo Bornigia uno dei gestori dello storico club di via Tagliamento. «Il mondo si è fermato per due anni, quello dei locali da ballo è stato il settore più colpito. Dal 2020 abbiamo avuto una breve parentesi all'aperto e in estate poi più nulla.

 

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È mancato un sostegno effettivo ed efficace alla categoria e soprattutto è mancata una interlocuzione stabile con il governo. È stato impossibile mettere in piedi una serie di iniziative per sostenere una categoria che ha subito danni enormi. Mentre per i cinema, i ristoranti e gli albergatori è stato messo in piedi un sistema di detassazione per il 2020-2021 e 2022, lo stesso non è stato fatto per noi».

Bornigia però non vuole lamentarsi e basta perché è un tipo abituato a fare. E per questo ci spiega che «come presidente di Assointrettenimento ho iniziato un percorso molto costruttivo con il comune di Roma. Grazie all'intervento della consigliera Erika Battaglia, presidente della commissione cultura, è stato presentato un progetto per il rilancio del settore. E i primi risultati si sono già visti perché è passata la proposta per la riduzione della Tari per le discoteche a firma unanime di tutti i consiglieri capitolini. Si è passati da 20 euro a metro quadro a 8 euro». Ma più di ogni altra cosa Bornigia chiede che l'intero settore venga valorizzato. E lo chiede perché ritiene che quello dell'intrattenimento sia centrale per l'economia: «Siamo delle attività produttive che producono occupazione. Diamo lavoro ai giovani e anche a molte persone uscite dal mondo del lavoro. Produciamo artisti. Molti dj giovani nel tempo sono diventati disc jokey di fama mondiale. E questa è una cosa che facciamo da sempre, cito un nome su tutti: Jovanotti. Infine credo che le discoteche siano un volano enorme per il turismo, basti pensare a quante persone da tutto il mondo si riversano in Emilia Romagna o in Puglia».

 

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Non solo i danni dovuti alle chiusure perché in alcuni casi alle riaperture sono seguiti problemi di ordine pubblico. L'ultimo in ordine di tempo proprio al Piper con la rissa tra un buttafuori e un ragazzo di 15 anni. Secondo lo stesso Bornigia questi sono i danni collaterali proprio della pandemia: «Questi due anni hanno diseducato i giovani a frequentare posti di pubblica aggregazione. Noto una decadenza di un sistema culturale ed educativo che si è addormentato. Ci deve essere un risveglio delle regole della buona educazione civica». E qui si riallaccia il discorso delle professionalità mancanti: «Mancano i barman ma anche gli addetti alla sicurezza formati in maniera adeguata. Assurdo nel 2022 assistere ad una situazione come quella che è accaduta al Piper. Noi diciamo sempre ai nostri addetti alla sicurezza che anche se subiscono gli insulti peggiori devono rimanere fermi».

 

Ma anche in questo caso Bornigia si è mostrato attivo: «La sottoscrizione del protocollo sicurezza per le discoteche, è un primo passo verso un discorso di partenariato tra le imprese e le istituzioni. Io dico che bisognerebbe individuare un Commissario della notte che ha il compito di raccordare gli enti in modo da essere informato sui principali eventi presenti in città così da prevenire tutte quelle che potrebbero essere le criticità garantendo i servizi essenziali. Penso al rafforzamento del servizio dei mezzi pubblici o a quello delle ambulanze che noi facciamo fatica a rintracciare. Ma non solo perché in questa mia idea rientra anche il potenziamento della raccolta differenziata. Un discorso che richiede tempo ma che non è impossibile».

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Il Messaggero