Niente test Covid, prima c’è la vacanza. Centinaia di dipendenti del Comune di Roma, dopo aver prenotato, mesi fa, un appuntamento con l’istituto di previdenza...
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LE CARTE
Dall’inizio di maggio l’Ipa, l’istituto di previdenza e assistenza dei 24mila “comunali”, ha sottoposto al test 4.631 lavoratori: vigili urbani, impiegati dell’Anagrafe, addetti dell’ufficio multe o del dipartimento trasporti. Tutti esami volontari, spesso concertati col dirigente di turno. Il 2,6%, si è scoperto, ha sviluppato gli anticorpi al Covid, insomma era stato infettato, anche se nessuno era ancora positivo al virus al momento del test. La stranezza è che sia a maggio, proprio quando è partita la sperimentazione voluta dalla sindaca Virginia Raggi, sia nelle ultime settimane, i camici bianchi dell’istituto hanno notato una mole sempre crescente di disdette. «Il numero di lavoratori che volontariamente richiedono al datore di lavoro Roma Capitale di sottoporsi al test non è stabile poiché inficiato da drop out/assenti il giorno del prelievo», si legge nelle carte interne dell’istituto di cui Il Messaggero è in possesso.
PICCO DI DISDETTE
La media dei dipendenti che ha dato forfait è del 7%, 324 lavoratori che pur avendo prenotato e concordato l’analisi Covid, alla fine non si sono fatti vedere. E i numeri nell’ultimo periodo sono cresciuti ancora, le disdette hanno scavallato il 10%. «Il motivo? Tanti ora hanno paura di perdersi la vacanza - risponde Fabio Serini, il commissario dell’Ipa - molti insomma temono di ritrovarsi positivi da asintomatici e di dover quindi rinunciare al viaggio già programmato». E pagato. Ecco spiegata allora la fuga dai laboratori. «Prima dell’estate - riprende il numero uno dell’istituto di previdenza comunale - la curva delle disdette si era molto abbassata, mentre all’inizio, quando abbiamo iniziato a fare i test, era alta, sopra al 12%, c’era chi temeva di passare per “untore”. Ora abbiamo notato una risalita, sopra il 10%. Ma questi esami sono importanti, anche per la ripresa delle attività». Multe a chi non si presenta, spiega il dirigente, non se ne possono fare, perché il test è pur sempre volontario.
DOPO LE FERIE
Al Comune non resta quindi che rafforzare le analisi a vacanze finite. L’Istituto di previdenza ne ha già programmate 5.730, si partirà il 24 agosto e si andrà avanti per tutto settembre. Gran parte dei test interesserà i municipi, gli sportelli sul territorio che via via riapriranno al pubblico (anche se il 50% degli 11mila impiegati capitolini rimarrà in modalità smart working). Nel I Municipio, in Centro storico, saranno esaminati 346 lavoratori; nel X di Ostia altri 486; nell’VIII della Garbatella 427 addetti, 458 nel distretto di Tor Bella Monaca, il VI, e ben 750 nel VII, l’Appio Tuscolano. Saranno sottoposti al sierologico anche cento dipendenti delle biblioteche comunali e gli addetti dei principali dipartimenti, dai Trasporti all’Ambiente, al Turismo.
L’allerta in città del resto rimane alta, anche se l’ultimo bollettino della Regione Lazio ha riportato una diminuzione dei contagi: ieri 12 casi (martedì erano stati 17), 3 sono d’importazione: un caso dal Kosovo, uno dall’Albania e uno dal Senegal.
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Il Messaggero