Roma, si dimette l'assessore al Commercio Adriano Meloni: in bilico anche Gennaro

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E' ufficiale: Adriano Meloni non sarà più assessore al Commercio nella giunta capitolina di Virginia Raggi. Quanto anticipato oggi sulle colonne de Il...

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E' ufficiale: Adriano Meloni non sarà più assessore al Commercio nella giunta capitolina di Virginia Raggi. Quanto anticipato oggi sulle colonne de Il Messaggero viene confermato dall'ormai ex responsabile alle Attività produttive di Roma Capitale in un'intervista all'agenzia "Dire". La decisione è stata presa ieri sera, quando in Campidoglio, la sindaca ha incontrato Meloni.


«Allora ci lasciamo a fine aprile da buoni amici, anzi collaboreremo insieme. Ok?». I toni sono pacati tra la sindaca, Virginia Raggi, e l’assessore al Commercio, Adriano Meloni, pronto ormai a lasciare ufficialmente l’incarico. Ieri sera, a palazzo Senatorio, i due si sono incontrati per fissare la road map dell’avvicendamento. L’accordo viene raggiunto e suggellato da una stretta di mano, qualche sorriso, e dalla volontà-promessa di continuare a lavorare insieme. Seppur in modo diverso. Meloni si appresta a fare le valigie; entro la fine di aprile lascerà l’incarico di assessore (con una formula che si sta ora studiando mediaticamente) ma resterà al fianco della sindaca in un ruolo inedito: consulente-delegato per il Campidoglio nella promozione turistica di Roma. 

Una sorta di compromesso che viene raggiunto dopo mesi di dibattito. O meglio, da quando l’assessore Meloni, senza troppo tergiversare, si scagliò contro il presidente della commissione Commercio, Andrea Coia, sulle colonne de Il Messaggero, ribattezzandolo “Coidicine” (crasi ottenuta sommando il suo cognome a quello della più nota famiglia di ambulanti di Roma) per la gestione – a suo dire poco trasparente – della festa della Befana. Coia si offese (ancora oggi ha il dente avvelenato), la Raggi non la prese bene e nel Movimento si aprì una crepa. Che viene oggi riempita (alla maniera giapponese di rincollare i pezzi di vetro con colature dorate per nobilitarne il danno) dall’accordo raggiunto ieri in tarda serata e che accontenta tutte le parti in gioco.


La sindaca si impegna a trovare ora un sostituto per l’assessorato mettendo a tacere i malumori della maggioranza e Meloni farà solo un passo indietro senza scomparire del tutto, continuando ad occuparsi della propria materia prediletta. La parola fine dovrebbe essere proclamata dopo il 25 aprile (giorno di Liberazione) o comunque entro la fine del mese. Discorso diverso, invece, per Alessandro Gennaro, nominato assessore al Coordinamento strategico delle partecipate, che sarebbe in procinto di lasciare l’incarico per motivi strettamente personali. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero