Diabolik, nel commando ora spunta un terzo uomo

Un omicidio programmato in ogni dettaglio, professionale. Il killer che spara e fugge via, un complice che lo aspetta a bordo di una moto. Ma anche un terzo uomo che faceva da...

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Un omicidio programmato in ogni dettaglio, professionale. Il killer che spara e fugge via, un complice che lo aspetta a bordo di una moto. Ma anche un terzo uomo che faceva da palo e che ha avvisato il sicario quando mercoledì scorso Fabrizio Piscitelli si è presentato all'appuntamento in via Lemonia, a Roma, in anticipo e, soprattutto, accompagnato dall'autista cubano che gli faceva pure da guardia del corpo. Lo stesso autista che ha raccontato agli investigatori della Squadra mobile di essere vivo per miracolo: dopo avere sparato un colpo secco dietro all'orecchio del Diabolik ultrà della Lazio, il killer - era vestito da runner e aveva dei leggings lunghi, forse per coprire un tatuaggio - aveva puntato l'arma pure contro di lui e aveva premuto il grilletto, ma la pistola si era inceppata. Il cubano ha detto di essere fuggito in preda al panico. A chiamare i soccorsi, infatti, è stato un passante. E l'autista è stato fermato dalla polizia mentre stava lasciando Roma in macchina.


Diabolik, il killer è fuggito in moto: «Lo ha aspettato un complice». Nei tabulati il nome del traditore

I CLAN
Un delitto organizzato in modo chirurgico, per chi indaga, premeditato in ogni dettaglio e aggravato dal metodo mafioso. E non a caso, una delle piste degli inquirenti porta dritta ai clan. Perché il Diablo è stato ucciso con le modalità tipiche dell'esecuzione e da indagini precedenti sono emersi legami con il boss camorrista Michele Senese e con il suo gruppo, con cui seguiva affari collegati al narcotraffico, riemersi anche nell'ultima inchiesta - ancora in corso - che lo vedeva coinvolto.

Dall'indagine sul Mondo di Mezzo di Massimo Carminati era anche emerso che Diabolik era alla guida della batteria di albanesi di Ponte Milvio. Ma sono proprio le modalità dell'omicidio a insospettire: una delle ipotesi è quella di uno sgarro ai boss. Anche la zona in cui è avvenuta l'esecuzione non deve essere sottovalutata. L'ingresso del Parco degli Acquedotti, al Tuscolano, è storicamente territorio di Senese e dei suoi familiari. Difficile pensare che il clan non fosse stato quantomeno informato.

D'altronde, l'agguato a Diabolik ha fatto subito pensare gli investigatori a due precedenti di spicco: gli omicidi di Giuseppe Carlino e di Michele Settanni. Carlino era uno dei capi della banda della Marranella, venne ucciso nel 2001 a Torvaianica, sotto casa, con una raffica di colpi di pistola. Un delitto costato una condanna - definitiva - a 30 anni di carcere proprio a Senese, considerato il mandante. Il delitto, eseguito da Domenico Pagnozzi, era una vendetta per l'uccisione di Gennaro, fratello di Senese, e a commissionarlo fu Michele o pazz mentre era detenuto in una clinica psichiatrica dalla quale poi evase grazie a un certificato medico falso. Ma c'era anche un altro movente.

Nella sentenza di primo grado i giudici hanno specificato che Carlino, narcotrafficante della Marranella, venne ucciso anche «per agevolare l'associazione e promuovere il traffico di stupefacenti». Gli inquirenti pensano anche a un altro omicidio eclatante: quello di Michele Settanni, collegato pure lui alla Banda della Marranella e al gruppo Senese. Era stato giustiziato con un colpo alla testa nel 2002, a Ciampino, a un semaforo sulla via Appia. Dalle indagini era emerso che poco tempo prima si era incontrato con alcuni capiclan, tra i quali Paolo Frau, ucciso a Ostia Lido a qualche giorno di distanza da due killer in moto. All'epoca, Frau era appena uscito di galera dopo aver scontato la condanna inflitta nel maxi processo del '93 alla banda della Magliana.

IL PALO
Sono invece gli orari a fare ipotizzare agli inquirenti che al delitto abbiano partecipato almeno tre persone. L'autista ha raccontato che Diabolik aveva un appuntamento in via Lemonia alle 19, ma che erano arrivati con una ventina di minuti di anticipo. L'omicidio è avvenuto alle 18,50. I pm pensano che il killer sia stato avvisato della presenza del Diablo da un altro uomo che faceva da palo. Poi, è fuggito e ha raggiunto un complice che lo aspettava a bordo di una moto e che è stato immortalato insieme al sicario da alcune telecamere di sorveglianza.

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Il Messaggero