Detersivo puro nella caraffa che ha avvelenato i bambini

Detersivo puro nella caraffa che ha avvelenato i bambini
Un bambino ha sentito uno sapore strano e ha sputato, l'altro ha mandato giù. Non c'era acqua nella brocca appena poggiata sul tavolo dal cameriere della pizzeria a...

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Un bambino ha sentito uno sapore strano e ha sputato, l'altro ha mandato giù. Non c'era acqua nella brocca appena poggiata sul tavolo dal cameriere della pizzeria a Trastevere, ma un detergente per lavastoviglie diluito, «una sostanza caustisca». I piccoli clienti di sette anni sono finiti al Bambino Gesù e sono ancora ricoverati: quello che non ha ingoiato il detersivo è soltanto in osservazione e potrebbe presto tornare a casa, per l'altro la prognosi è riservata, si trova adesso in terapia intensiva nel dipartimento di Emergenza e accettazione. Non è in pericolo di vita, i medici devono fare altri accertamenti e tenere sotto controllo l'evolversi dell'infiammazione. Il rischio, in questi casi, è che si verifichi un restringimento dell'esofago.




L'ERRORE

È finita così una serata nella pizzeria ”Ai marmi“ di due amichetti e dei loro genitori. Le famiglie sono clienti abituali, domenica intorno alle otto sono intorno al tavolo pronti a ordinare le pizze. Il cameriere poggia sul tavolo una brocca convinto che contenga acqua, quella del rubinetto. I bambini sono i primi a bere e subito si sentono male, il liquido incolore brucia e fa venire il vomito. Subito viene chiamata l'ambulanza che carica i bambini accompagnati dai genitori e li porta al pronto soccorso dell'ospedale pediatrico. Un responsabile del locale incredulo per quello che è successo prova a sorseggiare quella che sembra acqua e si ustiona anche lui, va in ospedale per un controllo.



Che c'è nella brocca? In pizzeria arrivano gli agenti del commissariato Trastevere, diretti da Maria Sironi. Viene chiesto immediatamente l'intervento della Asl RmA che invia gli ispettori. I primi accertamenti rivelano che quella portata a tavola dal cameriere non è acqua, ma brillantante per lavastoviglie.



L'addetto al lavaggio dei piatti ha poggiato su un ripiano della cucina il contenitore con un liquido incolore usato per gli apparecchi industriali. Di solito i locali acquistano questi prodotti condensati perché costano di meno e poi li diluiscono. Potrebbe essere capitata una cosa del genere, nella brocca l'addetto avrà allungato la «sostanza caustica» con l'acqua. Un cameriere ha visto la brocca lasciata lì e l'ha portato a tavola, convinto che contenesse acqua del rubinetto. Il contenitore è stato sequestrato insieme ai bicchieri, sull'incidente è in corso un'inchiesta. Il titolare, l'addetto alla lavastoviglie e il cameriere sono indagati per lesioni colpose.





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Il Messaggero