Roma, detenuto di 21 anni suicida in carcere a Regina Coeli. «​Era solo in cella, forse malato di scabbia»

La denuncia di Donato Capece, segretario generale del Sappe

Roma, detenuto di 21 anni suicida in carcere a Regina Coeli. « Era solo in cella, forse malato di scabbia»
Un detenuto di 21 anni si è suicidato oggi nel carcere romano di Regina Coeli. «Il ragazzo era solo in cella, con sospetto di essere affetto da scabbia»,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Un detenuto di 21 anni si è suicidato oggi nel carcere romano di Regina Coeli. «Il ragazzo era solo in cella, con sospetto di essere affetto da scabbia», precisa il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.

 

 

Detenuto suicida, la denuncia del Sappe

«L'ennesimo suicidio di un detenuto in carcere dimostra come i problemi sociali e umani permangono, eccome, nei penitenziari, al di là del calo delle presenze. E si consideri che negli ultimi 20 anni le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria hanno sventato, nelle carceri del Paese, più di 25mila tentati suicidi ed impedito che quasi 190mila atti di autolesionismo potessero avere nefaste conseguenze», dice dichiara Donato Capece, segretario generale del Sappe.

 

 

«Le Autorità istituzionali e regionali attivino subito, un tavolo permanente sulle criticità delle carceri -aggiunge- Gli istituti penitenziari hanno l'obbligo di preservare la salute e la sicurezza dei detenuti, e l'Italia è certamente all'avanguardia per quanto concerne la normativa finalizzata a prevenire questi gravi eventi critici». «La situazione nel Lazio, in cui sono detenute oggi oltre seimila persone è sempre più critica. Il personale è sempre meno, anche a seguito di questi eventi oramai all'ordine del giorno», spiega il responsabile regionale penitenziario del Lazio, Maurizio Veneziano.

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero