Non c'è veramente pace per Daniele De Rossi. Il centrocampista della Roma alle cinque e mezzo di ieri mattina è dovuto andare in una caserma dell'Arma a causa di un...
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«VENGA DA NOI»
Il primo dicembre scorso Tamara Pisnoli, ex moglie del centrocampista (i due sono separati da anni), è finita agli arresti domiciliari con l'accusa di aver avuto un ruolo non secondario in una spedizione punitiva contro un piccolo imprenditore ricattato per usura. Qualche giorno dopo, durante il turbine dell'inchiesta “Mafia Capitale”, la notizia di una vecchia telefonata tra De Rossi (estraneo all'indagine) e uno degli arrestati, Giovanni De Carlo, personaggio conosciuto nel mondo delle star. Tema: una lite avuta con un ragazzo in un locale e una richiesta di intervento per calmare gli animi. Poi la rocambolesca partita con il Sassuolo all'Olimpico: espulso. Alle quattro e mezzo di ieri mattina una telefonata dei carabinieri sul cellulare: «Venga: le hanno rubato l'auto e abbiamo preso il ladro». Il giallorosso stava dormendo e ovviamente non sapeva nulla del furto.
LA “NOTTATACCIA”
Il giocatore della Roma si è vestito alla meglio ed è andato nel cuore della notte nella caserma che gli era stata indicata: Compagnia Trionfale, via Ildebrando Goiran 1, vicino a via Teulada e alla sede della Rai. È apparso da solo verso le cinque e trenta del mattino. Negli uffici c'era anche il ladro, un romano di 43 anni con piccoli precedenti per furto, e pare che i due si siano incrociati. De Rossi ha dovuto firmare un po' di fogli e alla fine gli è stata restituita la macchina. Gli uomini dell'Arma hanno escluso «qualsiasi collegamento tra il furto e altre vicende». «Un caso», tutto qui. L'uomo arrestato, domiciliato nella periferia sud, verrà processato questa mattina per direttissima in Tribunale. È altamente probabile che venga rimesso in libertà in attesa del prosieguo del procedimento. Capitan Futuro, tra tanti guai, se n'è andato con un mezzo sorriso. «Vi ringrazio», ha detto ai carabinieri. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero