Settemila interessati all'evento online ed oltre un migliaio di "parteciperò". E tanti sono stati i partecipanti alla "Cantata anarchica al Pincio per...
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Erano in cento nel 2018 e dopo un anno si sono ritrovati in mille, due gradi sopra lo zero, a sfidare la fredda notte romana radunandosi sulla terrazza del Pincio. Insieme a loro anche altre piazze hanno onorato De Andrè, da Roma a Bologna, passando per Milano fino a Genova e a Parigi. Un evento gratuito e totalmente spontaneo che non segue regole, se non quella di ripercorrere le poesie di Faber grazie alle tante voci dei suoi estimatori, giunti con chitarre, tamburelli e armoniche ad onorare la memoria del cantautore, gettando un ponte attraverso la musica con l'omonimo raduno milanese di Piazza Duomo. «Dalla prima edizione dello scorso gennaio 2018 in cui eravamo solo un centinaio, ne sono seguite altre tre» afferma Fabio tra gli organizzatori dell'evento e continua dicendo «A febbraio per il suo compleanno, eravamo già cinquecento e nell'appuntamento primaverile a Villa Borghese chiamato "Cantata del Maggio" eravamo cresciuti ancora, fino all'anniversario di quest'anno in cui la "Cantata anarchica" ha raggiunto il migliaio di presenze. Siamo molto orgogliosi e non ci aspettavamo un tale seguito» . L'intero gruppo organizzativo romano segue la linea guida dell'evento di Piazza Duomo, in contatto costante con le diverse piazze in cui, alle 22.00 in videoconferenza, si è intonata la canzone "Il Pescatore". «Cercheremo sempre di garantire improvement a questo evento, che verrà sicuramente replicato anche quest'anno, in modo da onorare e ricordare il nostro amato poeta come sarebbe piaciuto a lui, con spontaneità ed apertura universale» conclude Fabio, già a lavoro con Riccardo e i loro amici, per trovare un luogo idoneo per il prossimo omaggio di febbraio.
"Bocca di Rosa", "Canzone del Maggio", "Don Raffaè", "Fiume Sand Creek", queste le richieste fatte dalla folla ai ragazzi armati di megafono e chitarra, per una serata battezzata dalla musica e da un buon bicchiere di rosso, condiviso alla salute di Fabrizio De Andrè. Forte il messaggio della folla basato sulla tematica centrale nell'opera del cantautore, il ricordo agli ultimi e a coloro che la società spesso dimentica di considerare e che proprio in questo momento sono al centro delle politiche del Paese. Dopo la canzone "Carlo Martello", grande emozione per il lungo applauso in memoria di Paolo Villaggio, amico fraterno di Faber e con cui è stato composto il testo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero