La telefonata a Salvini ancora non c'è stata. Ma è questione di ore. Virginia Raggi è pronta a chiedere al Ministero dell'Interno di allargare le...
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Dopo la rissa di mercoledì notte nel rione Monti, alla vigilia di Lazio-Siviglia, Raggi è convinta che serva un cambio di approccio. «È vergognoso - ha detto ieri davanti a telecamere e taccuini - che alcune persone sfoghino così il loro istinto, non sono tifosi, fanno vergognare gli appassionati sportivi e non rendono giustizia neanche alla Lazio». E ancora: «Siamo stanchi di pensare che la città debba essere blindata per quattro hooligan che nulla hanno a che vedere con il calcio. Non rendono giustizia allo sport, alle tifoserie e alla squadre». Messaggio chiaro: «È un sistema che va cambiato».
Da qui l'idea di chiedere al Viminale di ampliare il Daspo urbano, introdotto dall'ex ministro Marco Minniti nel 2017, e che dà ai sindaci la possibilità di allontanare, tramite segnalazione alla Questura, chi è responsabile di «situazioni di grande incuria o degrado del territorio, dell'ambiente e del patrimonio culturale o crea un pregiudizio del decoro e della vivibilità urbana».
LA STRETTA
L'interdizione può essere applicata solo «in determinate aree della città interessate da un afflusso particolarmente rilevante di persone, anche in relazione allo svolgimento di particolari eventi». Salvini ha già cambiato il Daspo, poco dopo l'insediamento al Viminale. E ha previsto che sia applicato anche per episodi che avvengono vicino agli ospedali o nei pressi di fiere, mercati e pubblici spettacoli.
DONNE IN CURVA
Nel frattempo sono in corso le indagini per risalire ai responsabili della maxi rissa di mercoledì, che ha coinvolto 50 persone. Cinque stranieri sono finiti accoltellati, quattro spagnoli e un americano. Gli investigatori della Digos stanno visionando i filmati delle telecamere per risalire ai responsabili. Sotto la lente ci sarebbero ambienti della tifoseria ultrà della Lazio. Prende corpo l'ipotesi di uno scontro organizzato da tempo, per via della rivalità tra le due curve, su fronti politici opposti. Ipotesi che troverebbe conferma anche da alcuni screzi recenti tra i due gruppi di supporter, quando per esempio la Nord biancoceleste bandì le donne dalla curva, a Siviglia misero le tifose in prima fila sugli spalti.
L. De Cic.
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Il Messaggero