Municipio VI, Dario Nanni esce dal Pd

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«Uscire dal Partito Democratico è per me una scelta dolorosa ma volendo continuare a fare politica nei territori incontrando e ascoltando le persone non era...

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«Uscire dal Partito Democratico è per me una scelta dolorosa ma volendo continuare a fare politica nei territori incontrando e ascoltando le persone non era più possibile rimanere in un partito nel quale il merito è una chimera e in cui viene premiata solo la fedeltà al capo di turno». Lo afferma in una nota Dario Nanni ex Consigliere Comunale e capogruppo del VI Municipio da oggi iscritto al gruppo misto.


«Ho sempre pensato che la politica dovesse rappresentare un esempio, il luogo dove le migliori risorse si confrontassero nell'interesse dei cittadini e che il Pd fosse il suo luogo naturale. Purtroppo, soprattutto negli ultimi tempi, ho visto esperienze svilite, competenze inutilizzate, battaglie dimenticate, mentre dilettanti improvvisati venivano premiati esclusivamente per la loro fedeltà al capo di turno», osserva Nanni.

«Non è questo il motivo per il quale ho scelto di fare politica, non posso stare in un luogo che non considera il merito. Per anni - prosegue il consigliere del VI municipio - ho percorso in lungo e in largo la periferia romana, mettendoci la faccia, affrontando ogni criticità e incontrando migliaia di cittadini. Ho combattuto al loro fianco per difendere i loro diritti ed è quello che continuerò a fare».

«Nessuno ha mai pensato di utilizzare queste esperienze, di mettere in rete questi rapporti, una classe dirigente arrovellata su sé stessa, impegnata in dinamiche interne che hanno poco a che fare con l'interesse del paese e della nostra città. Preferisco continuare le mie battaglie altrove, sempre nel quadro del centrosinistra, ma da altra parte. Auguro il meglio a coloro con i quali in questi anni ho affrontato tante sfide fatte di vittorie e di sconfitte, ma da domani inizierò un nuovo percorso nell'esclusivo interesse della mia città, come ho sempre fatto», conclude l'ex consigliere comunale.
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Il Messaggero