Il 3 settembre il capitano Ultimo ricorda Dalla Chiesa a Roma a 36 anni dall'uccisione

Il generale Dalla Chiesa
Il 3 settembre 1982, ventisei anni fa, a Palermo venivano uccisi il generale Carlo Alberto dalla Chiesa, sua moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente di scorta...

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Il 3 settembre 1982, ventisei anni fa, a Palermo venivano uccisi il generale Carlo Alberto dalla Chiesa, sua moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente di scorta Domenico Russo. Uccisi dalla mafia che aveva approfittato della “solitudine” a cui il generale era stato consegnato dallo Stato che gli aveva chiesto di tornare a Palermo in veste di prefetto assicurandogli poteri speciali che non gli vennero mai attribuiti. 


Trentasei anni dopo il sacrificio del generale, l’Associazione Volontari Capitano Ultimo, come ogni anno, vuole ricordarlo con una cerimonia semplice, una preghiera e un brindisi di speranza e di ringraziamento. L’appuntamento è per le ore 20 di lunedì 3 settembre in via Tenuta della Mistica, a Roma. Ci sarà il capitano Ultimo, e con lui anche la figlia del generale, Rita Dalla Chiesa, che quest’anno vuole essere alla Mistica in occasione della commemorazione della morte del padre anche come gesto di solidarietà nei confronti di Ultimo - colui che con i suoi uomini del disciolto gruppo speciale Crimor arrestò Totò Riina - il quale, proprio a partire dal 3 settembre, verrà privato della scorta.

«E’ la resistenza», come afferma il capitano Ultimo, «contro quelli che opprimono, che calpestano la dignità di un popolo, delle nostre famiglie, dei carabinieri, di chi lavora per un pezzo di pane». Ricordare l’assassinio del generale Dalla Chiesa - per chi ha organizzato la commemorazione - non significa soltanto ricordare la sua figura, la sua persecuzione, la delegittimazione di cui fu vittima, ma anche continuare a combattere, resistere, sognare, amare.

Nei giorni scorsi Rita Dalla Chiesa che da sempre tiene viva la memoria della figura e delle battaglie del generale, aveva stigmatizzato la decisione di togliere la scorta al capitano Ultimo, e si era rivolta direttamente al ministro dell’Interno chiedendogli se fosse a conoscenza del fatto che «a colui che ha catturato il capo dei capi di Cosa Nostra sia stata levata la protezione».


Ci saranno anche famiglie, carabinieri ed ex carabinieri, le crocerossine, migranti e gli ospiti della casa famiglia che ha sede alla Mistica. Una serata di ricordo che, nelle parole di Ultimo è anche «lotta coi denti, rabbia per resistere. Una serata per la dignità, per non dimenticare una legalità fatta di lotta e di sacrificio, con i carabinieri di sempre». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero