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LA TESTIMONIANZA
Se la loro presenza sul territorio è ormai consolidata, come si vede dal numero dei daini trovati sbranati, stavolta il branco è stato visto e non più un'entità astratta. «Tra l'altro la lecceta, dieci ettari dentro Fregene sud, è circondata da abitazioni spiega Filippo, un naturalista quindi i lupi hanno come territorio di caccia anche quella zona, dove molti vanno a passeggio con il proprio cane non sempre a guinzaglio, sarà meglio fare attenzione». Un'altra conferma della loro presenza fissa in tutta Fregene è il ritrovamento di una carcassa di un daino sbranato nel Parco Biolcati, dietro alle case di via Riomarina. Un'altra era nel campo accanto al Parco Avventura dove ci sono asinelli e altri animali domestici. Nel gennaio del 2022 un altro branco è stato ripreso di notte da un operaio della Maccarese dalle parti di viale Maria, dietro alle stalle dell'azienda agricola. Quelli erano cinque esemplari, nella prima inquadratura se ne vedevano due, probabilmente i genitori, dietro seguivano gli altri.
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«La presenza del daino dal periodo della pandemia ha visto un sensibile incremento nell'area litoranea tanto da attirare anche il lupo come suo naturale predatore spiega Andrea Rinelli, direttore oasi WWF litorale romano La predazione avviene ormai da due anni in maniera continuativa anche dentro le due Oasi di Macchiagrande e quella Bosco Foce dell'Arrone, dietro al Villaggio dei Pescatori». I lupi del resto sono ora gli unici antagonisti naturali dei daini e dei cinghiali, sono loro l'ultima speranza per limitare l'esplosione del numero della fauna selvatica nella Riserva. «La presenza dei lupi non deve allarmare, la loro convivenza con l'uomo è possibile spiega Alessia De Lorenzis, responsabile della Lipu di Castel di Guido, dove si è insediata la prima colonia sono tornati in maniera naturale nei nostri territori».
Il Messaggero