Chikungunya a Roma, da San Giovanni a Portuense: ecco gli otto quartieri a rischio

Chikungunya a Roma, da San Giovanni a Portuense: ecco gli otto quartieri a rischio
I primi interventi sono già partiti, cominciando dalle segnalazioni arrivate dalle Asl, per poi estendersi alle zone limitrofe e ai principali quartieri del quadrante...

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I primi interventi sono già partiti, cominciando dalle segnalazioni arrivate dalle Asl, per poi estendersi alle zone limitrofe e ai principali quartieri del quadrante meridionale della Capitale, per prevenire eventuali nuovi contagi di Chikungunya a opera della zanzara tigre. Il piano di disinfestazioni del Campidoglio, polemiche sui tempi a parte, è adesso completamente operativo e diviso in due tronconi: l'amministrazione procederà autonomamente sulle aree pubbliche - parchi, scuole, piazze e altro - anche al di fuori delle indicazioni che arrivano dalle autorità sanitarie, e si muoverà in quelle private seguendo le singole richieste d'intervento.




La malattia virale si è manifestata finora soprattutto ad Anzio, ma anche nella Città eterna i casi salgono di numero. Con forti dolori articolari, febbre alta e in un secondo tempo pustole, non è mortale, ma può diventare pericolosa in soggetti deboli, come bambini o anziani.

OCCHIO A SUD
Le principali attenzioni, come detto, si rivolgeranno per ora verso Roma sud. Seppur con qualche eccezione, come nel caso di Torrevecchia (periferia nor-ovest), da cui è arrivata una delle segnalazioni di contagio: da lì, le operazioni potrebbero espandersi verso Primavalle, Boccea e Trionfale. Nel quadrante meridionale, invece, si parte dalle zone in cui sono avvenuti i contagi, per poi estendersi nei dintorni. Da San Giovanni, quindi, si passerà all'Appio per poi verificare la necessità di eventuali interventi al Tuscolano o all'Esquilino. Ancora più a sud si parte da Grotta Perfetta, per puoi muoversi verso Eur, Ardeatino ed eventualmente anche sulla direttrice della Laurentina. Lo stesso dicasi per l'area di Tor Marancia.

LA PREVENZIONE
Dopo le aree oggetto delle segnalazioni delle Asl si passerà ai quartieri più grandi e popolosi delle zone maggiormente rivolte verso il litorale a sud della Capitale, anche in assenza di contagi. Quindi saranno interessati alcuni quartieri del Municipio X, tra Ostia e Acilia, e del XI, con Portuense, Magliana e Trullo in prima fila. Successivamente si punterà verso est, dal Casilino al Prenestino. L'obiettivo, in questo caso, è quello di evitare che la zanzara tigre possa continuare a contagiare persone in tutti i quadranti sud della Capitale, scongiurando sul nascere una possibile epidemia. «Quando ci sono dei focolai abbastanza maturi come quello di Anzio, è possibile che ci siano diffusioni in altre zone - spiega Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di Malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità - Gli interventi in atto, a partire dalla disinfestazione, in associazione anche al termine della stagione calda, pongono le condizioni per il controllo dei focolai esistenti dell'infezione».

IL PRECEDENTE

Le opposizioni puntano però il dito sull'ordinanza del Campidoglio dello scorso aprile quando, tre le altre cose, si prevedeva che «per contrastare la diffusione della zanzara tigre, quando si manifestano casi sospetti o accertati di Chikungunya», l'amministrazione «provvederà a effettuare direttamente trattamenti adulticidi, larvicidi e di rimozione dei focolai larvali in aree pubbliche e private provvedendo, se del caso con separate e ulteriori ordinanze contingibili e urgenti». In questo caso, sostengono dal Pd, l'intervento è stato molto meno rapido del necessario. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero