Stavolta, oltre alle sue opere pop a metà tra arte e poesia, in mostra c’era anche lui, Pierbo, al secolo Pietro Bottai. Romano doc, nel locale cittadino...
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«Ho creato un'opera dove il personaggio principale è alle prese con dubbi e indecisioni riguardo la sua vita, ma che sarà chiamato a confrontarsi con chi, invece, ha fatto della certezza e dei suoi assi nella manica una vera e propria arte», racconta l'insolito poeta “a colori” della Capitale. Durante l'esecuzione della tela, “costata” a Pierbo ben sei ore di lavoro, le persone presenti all'happening hanno curiosato tra le sue 14 tele ospitate nel locale di Luigimaria Losco, dove non è mancata una buona selezione musicale rock e pop anni ’70, ’80 e ’90.
D’altronde, è proprio alle icone di quel periodo che l'inconfondibile creatore di tele mai banali dedica molti dei suoi quadri, tra ufo, cantanti, attori e personaggi dello sport: «Ciò che unisce queste 14 opere in mostra, nate in mesi, anni e circostanze diverse - spiega l’artista - è quello che mi accompagna da sempre e di cui farei volentieri a meno se solo sapessi rinunciarci». Nel percorso espositivo si trovano anche quadri più personali: se “Paranoia” parla di manie e di follie, ma mai come ostacolo, quanto piuttosto come opportunità di scoperta della verità, “Jack” racconta di un adulto tornato bambino che vorrebbe dare consigli al proprio sé fanciullo su come affrontare la vita. Ma non ci riuscirà...
Si continua con la tela “Avete capito?”, che rappresenta l'essere assente e presente nello stesso istante sia fisicamente che spiritualmente. E poi c'è l'opera simbolo di “La.Vi.”, che non è di Pierbo però. Sul quadro appeso in alto alla fine di una scala si legge: “Ricordati di sorridere sempre”. «Troppo semplicistico usare questi slogan come stile di vita - commenta l'artista - La realtà è un'altra e è fatta di lacrime, perdite, sofferenze», conclude Pierbo. E citando ancora Mr Indeciso ci saluta con un "Bacio le mani alle vostre certezze". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero