A causare la voragine della Balduina una paratia mal progettata e mal costruita. Invece di scongiurare un eventuale crollo lo ha causato. Questa almeno la ricostruzione della...
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Roma, voragine alla Balduina, in sette verso il processo: «Disastro colposo»
La loro posizione sarà al vaglio del giudice per l’udienza preliminare. «Agendo in cooperazione colposa fra loro - hanno scritto i magistrati - causavano il crollo della paratia di pali in cemento armato prospicente via Andronico e di parte della strada, crollo che coinvolgeva diverse auto e dava causa allo sgombero dei condomini della via stessa. Con pericolo per la pubblica incolumità». Per gli inquirenti, i 7 indagati avrebbero agito con negligenza e imperizia, oltre che imprudenza, perché, «in fase di progettazione, la capacità dell’opera di sostegno era inferiore alla domanda di resistenza richiesta per il sostegno della strada e del carico sovrastante». Ci sarebbero alla base anche «violazioni in fase realizzativa: i pali previsti nel contratto stipulato dal committente con l’appaltatore non venivano realizzati tutti e non erano della stessa lunghezza». Alcuni pali non avrebbero «raggiunto il fondo scavo, tra questi il sesto e il nono, con conseguente riduzione della capacità portante». «Altri invece una interruzione del getto di calcestruzzo». Nel mirino in particolare la società Ecolattanzio. A Cieri amministratore e socio della Srl viene contestato «di aver commissionato un’opera che presentava carenze progettativo strutturali». All’architetto Lauri di aver «omesso di effettuare i controlli». Stessa accusa rivolta al direttore dei lavori, Tamburini, impegnato, però, nell’opera solo nell’ultimo mese. L’imprenditore Mauro Ungari, della Ungari Srl, appaltatrice, avrebbe la colpa di aver realizzato «un’opera carente strutturalmente con vizi esecutivi». Il coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione, Chirumbolo, avrebbe «omesso di effettuare i dovuti controlli». A Colagrossi, legale rappresentante della Edilitalia Srl, incaricata da Ecolattanzio dello sbancamento, si contesta di aver lavorato «senza verificare la tenuta della paratia». Ressa non avrebbe «impedito la realizzazione». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero