Gli ospedali della Capitale tornano a riempirsi di pazienti affetti dal Covid. Colpiti dalla malattia in modo più grave, tanto da non poter essere curati a casa. Se fino ad...
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Nel dettaglio: ieri erano ricoverati negli ospedali della regione in 466, più 27 in rianimazione. Un mese fa erano 248, solo 6 in terapia intensiva. Il 1 settembre, i malati Covid ricoverati nel Lazio erano 336, 8 in rianimazione. «È un aumento che non può essere ignorato - commenta Enrico Di Rosa, il direttore del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica ( SISP) della Asl Roma 1 - In questa fase scontiamo ancora l’ultima coda dei contagi in famiglia, originati spesso da chi è tornato dalle vacanze. O da qualche festa privata, pensiamo a quelle all’interno della comunità peruviana. Fra due-tre settimane, inizieremo a capire quali sono stati gli effetti della riapertura delle scuole».
I reparti
Nel Lazio è stato predisposto, già dalla fine del lockdown, un meccanismo d’assistenza «a fisarmonica», che si allarga o si riduce, nei posti, a seconda della curva epidemiologica. E in questa fase, nei principali “hub” dell’emergenza è già scattato un primo potenziamento della rete Covid. All’istituto Spallanzani i pazienti ricoverati sono 108, 12 in terapia intensiva. Un mese fa, il 21 agosto, erano 54 i ricoverati, 3 in rianimazione. «C’è un incremento dei ricoveri fuori dalla terapia intensiva e anche in terapia intensiva dove l’età media è arrivata a 54 anni - spiega Francesco Vaia, il direttore sanitario dello Spallanzani - Ora è il momento dell’osservanza vigile delle regole». «Al presidio Columbus avevamo 20 ricoverati a fine agosto, ora i posti letto occupati sono 90», racconta Rocco Bellantone, direttore del governo clinico del policlinico Gemelli, il “Covid 2 Hospital” di Roma. Qui la “fisarmonica” si può allargare fino a 120 posti di degenza ordinaria, più 59 di terapia intensiva.
«Bisogna tenere alta l’attenzione», ripete l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato. Ieri nel Lazio si sono registrati altri 198 casi e 5 morti; 117 casi solo a Roma. Un nuovo drive-in è stato allestito nell’istituto Santa Lucia, «per incrementare - spiega la Regione - la sicurezza e l’inclusione delle persone con disabilità».
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Il Messaggero