Roma, san Valentino in zona gialla. I ristoratori: «Boom di prenotazioni, fate più controlli ma fateci riaprire anche la sera»

Roma, san Valentino in zona gialla. I ristoratori: «Boom di prenotazioni, fate più controlli ma fateci riaprire anche la sera»
Per il fine settimana di San Valentino i ristoranti volano verso il boom di prenotazioni. E monta l'appello dei gestori: «Fate più controlli ma fateci...

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Per il fine settimana di San Valentino i ristoranti volano verso il boom di prenotazioni. E monta l'appello dei gestori: «Fate più controlli ma fateci aprire». Ai tempi del Covid, ma con il Lazio in zona gialla, il sogno di una normalità passa anche per la festa degli innamorati.  A Roma «c'è molta richiesta per il pranzo di San Valentino, ma anche per brunch e aperitivi. Auspichiamo i 10 milioni di fatturato solo a Roma e provincia». È quanto afferma il presidente della Fiepet Confesercenti di Roma e vice nazionale, Claudio Pica.

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«Anche al livello nazionale ci sono tante prenotazioni per il 14 - riferisce Pica -. In Toscana, però, c'è molto fermento per l'arrivo della zona arancione. I ristoratori sono preoccupati che debbano restare chiusi proprio a San Valentino e il presidente regionale Franco Brogi si sta attivando presso le istituzioni per chiedere se la zona arancione possa iniziare da lunedì».

I ristoratori di Roma vedrebbero di buon occhio un rafforzamento dei controlli nelle strade, anche con l'esercito come ipotizza il coordinatore del Cts Agostino Miozzo, per arginare l'infezione e permettere alle loro attività di rimanere aperte anche di sera. Lo affermano i rappresentanti delle categoria. «Siamo stati noi a chiedere maggiori controlli nelle piazza e nelle zone limitrofe per evitare il contagio.

L'esercito, ad esempio, è già presente in diverse aree di Roma. Non sarebbe una militarizzazione, ma un contributo per gestire meglio la situazione», dice Claudio Pica vicepresidente nazionale della Fiepet Confesercenti, che spinge per la riapertura dei ristoranti la sera, «anche con controlli e sanzioni più pesanti se trovano 'il furbettò, ma ci facciano aprire».

Della stessa opinione Luciano Sbraga, direttore della Fipe di Roma, che nel commentare la proposta del coordinatore del Cts Agostino Miozzo, afferma: «Ben venga il rafforzamento dei controlli con le tutte le forze a disposizione, il tema non è la divisa». A suo avviso «il problema non sono le imprese ma alcune persone che non rispettano le regole, tant'è che gli assembramenti ci sono lo stesso con i ristoranti chiusi. Tenere chiusi i ristoranti la sera è un alibi. E se ci sono imprese che non rispettano i protocolli vanno sanzionate».

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Il Messaggero