Asili nido, via a Roma con la paura del Covid

Primo giorno dell'anno educativo in un asilo nido di Roma
Misurazione della febbre all'entrata, apprensioni raddoppiate dei genitori, sostituzioni in extremis di educatrici assenti per motivi di salute. Il primo giorno dell'anno...

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Misurazione della febbre all'entrata, apprensioni raddoppiate dei genitori, sostituzioni in extremis di educatrici assenti per motivi di salute. Il primo giorno dell'anno educativo 1 post-lockdown è stato vissuto tra mille apprensioni, nei 212 asili nido gestiti dal Campidoglio, e nei quasi altrettanti convenzionati. Molte famiglie dei 16 mila iscritti hanno deciso di aspettare ancora qualche giorno, in attesa di capire bene l'evolversi della situazione, ma migliaia di bimbi di età compresa tra zero e tre anni hanno rotto il ghiaccio con questa nuova esperienza.


Nonostante le defezioni del personale che ha chiesto l'esonero, per ora fino al 15 ottobre, per condizioni di "fragilità personale" (malattie croniche o altro), tutti i bimbi sono regolarmente entrati. Le educatrici lamentano ancora mancanza di segnaletica per i percorsi, carenza di visiere (che vanno utilizzate regolarmente per il cambio dei pannolini) e in alcuni casi anche di mascherine. Dal Campidoglio, però, assicurano che anche gli ultimi problemi saranno rapidamente risolti.

Scuola, presidi: difficile riaprire il 14, banchi in ritardo e spazi insufficienti. Rinvio per 7 Regioni

Si inizia «con inserimenti graduali come ogni anno per i piccoli e con un orario man mano più lungo per i medi e i grandi», sottolinea Giovanni Figà Talamanca, assessore alla scuola del Municipio I (centro storico). «Ora ci auguriamo che anche il sistema sanitario possa mettere in campo la migliore organizzazione, per intervenire tempestivamente in caso di sospetti contagi, perché l'obiettivo più ambizioso è tenere aperta la scuola», dice Emanuele Gisci, assessore del II Municipio (Salario-Parioli-San Lorenzo). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero