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Sulla vetrina dell’erboristeria c’è scritto «Offerta speciale» per due o tre prodotti che «rafforzano le difese immunitarie». E così c’è chi entra e che a quei principi attivi più o meno a base di erbe e di antiossidanti non dice ‘no’ e li compra a mani basse. Succede a San Giovanni come a Prati, a Centocelle come all’Eur. La pandemia, anche a Roma, ha fatto crescere il ricorso alle terapie complementari.
Boom di cure “inutili” per rassicurare i malati Covid
Tutti rimedi naturali, ma ad oggi per molti di questi non c’è alcuna evidenza scientifica sul loro effetto curativo contro il Covid. Semmai, come invece pubblicizzato, rafforzano il sistema immunitario, come già accadrebbe normalmente per la lotta all’influenza e a qualche male di stagione. Caterina esce da un negozietto sulla Tuscolana. Ha una busta con sé con un paio di scatole di rimedi naturali. «Li ho presi perché non si sa mai che funzionino. Mi sono trovata bene qualche anno fa per la cura di una brutta tosse e vorrei riprenderli ora che sento un leggero dolore alla gola», spiega. Ma hanno un reale effetto? Pier Luigi Bartoletti, segretario romano della Fimmg, la Federazione italiana dei medici di medicina generale, confessa che praticamente tutti i suoi assistiti gli chiedono qualcosa di complementare proprio per cercare di prevenire l’infezione da Sars Cov-2. «E quando non lo chiedono in modo diretto sono io a scoprire che fanno ricorso a questi principi», dice. «Sulla lattoferrina ci sono alcune pubblicazioni ma sulle altre si sa un po’ meno – prosegue il medico di base - Io stesso prescrivo la carragenina in spray nasale, che aderisce alle mucose del naso».
IL RESPONSO
Anche queste cure, però, non dovrebbero essere prese senza indicazione del medico, che può capire a quali dosaggi e per quali pazienti possono essere prescritte.
I PRODOTTI
Farmacie, parafarmacie ed erboristerie, comunque, hanno questi prodotti nella top ten dei più venduti. «Con il Covid, rispetto a pochi anni fa, possiamo ben dire che è esplosa la loro domanda, ma allo stesso tempo è aumentata la spesa dei cittadini perché il loro acquisto è tutto a loro carico. In una di queste prescrizioni di un professore a un suo paziente abbiamo trovato costi di 200 euro in più al mese rispetto ai trattamenti autorizzati», dice Bartoletti. Ma cosa può servire per lottare davvero contro il Covid? Il segretario romano dei medici di base (che tasta il terreno tutti i giorni con i suoi assistiti) ne è certo: «Ci vogliono il vaccino e i farmaci autorizzati – risponde – Tutte le altre terapie possono essere usate in modo complementare ma non come alternativa». Nel frattempo il viavai per i rimedi naturali c’è anche al supermercato, dove gli integratori di vitamine vengono venduti a prezzo ribassato. Lo stesso ministero della Salute ha spiegato più volte che non ci sono evidenze «solide e incontrovertibili», sugli effetti di integratori alimentari nella lotta contro il Covid-19. Molte le ricerche ma ancora manca quella certezza che può portare le autorità sanitarie dei diversi Paesi ad indicarle come cure anti-coronavirus. Ma come Caterina, nel dubbio, c’è chi fa spesa. L’importante è farsi accompagnare e consigliare, seppur a distanza, da un medico o da uno specialista.
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Il Messaggero