Covid, più cluster familiari e focolaio in una parrocchia: effetto delle feste di Pasqua

«Le raccomandazioni di non assembrarsi in casa per le feste pasquali non sono bastate. I cluster che stiamo registrando da venerdì sono tutti familiari e nella...

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«Le raccomandazioni di non assembrarsi in casa per le feste pasquali non sono bastate. I cluster che stiamo registrando da venerdì sono tutti familiari e nella prossima settimana ci aspettiamo un ulteriore aumento». Così Pierluigi Bartoletti, a capo della Fimmg di Roma e Lazio, commenta il primo week end dopo Pasqua di tamponi e accertamenti medici a domicilio. Dunque se i contagi nel Lazio sono in calo - ieri secondo l’ultimo bollettino regionale sono stati 1.057 i casi positivi, -618 rispetto a domenica - aumentano i cluster in famiglia. Una doccia gelata per i camici bianchi impegnati nel tracciamento. Già preoccupati per l’impennata prevista: «Perché- spiega Bartoletti - si tratta proprio dei primi contagiati e per capire cosa è accaduto a Pasquetta bisogna attendere ancora 3 o 4 giorni. Abbiamo imparato quanto impiega il virus a trasmettersi e i sintomi a manifestarsi. Al momento non possiamo far altro che assistere i nostri pazienti a casa e monitorare la situazione. Ma - conclude - sono tutti cluster familiari». Lo stesso stanno registrando anche i medici di base. Come Michele Lepore, medico con 1.600 mutuati sparsi tra il Tufello e Monte Sacro. Negli ultimi tre giorni ha registrato un nuova impennata di positivi: «Tra i miei pazienti - dice il medico - ho registrato molte coppie che si sono infettate tra loro. Ma anche tra parenti come zii e cugini, ecco perché il sospetto è che durante le festività non abbiano rispettato le indicazioni».

 

 

 

Focolaio in parrocchia

 

Ma tra i nuovi cluster non ci sono solo le famiglie “allargate” che hanno trascorso insieme le festività. Nella Asl Roma 1 infatti, c’è anche un focolaio in una parrocchia. Due sacerdoti di Vigne Nuove sono già risultati positivi. Per i 4 confratelli che dividono con loro gli spazi comuni, è scattato subito l’isolamento fiduciario. I medici della Asl ora li stanno monitorando: «I preti contagiati non sono in gravi condizioni e quindi non è stato necessario il ricovero. Speriamo solo di essere arrivati in tempo per fermare la trasmissione del virus in parrocchia» precisano i medici. Secondo le indagini di tracciamento, il contagio sarebbe partito durante alcune benedizioni, sempre a ridosso delle celebrazioni pasquali. Così i sacerdoti benedicendo alcune abitazioni, sarebbero venuti a contatto con dei positivi contagiandosi a loro volta.

 

 

La giornata

Intanto migliora il trend nella Regione e nella Capitale dove i nuovi positivi sono stati 558, meno 200 rispetto a domenica. Aumentano invece i decessi che sono stati 37. Crescono inoltre i ricoverati nelle terapie intensive: sono 393 i malati gravi. Mentre diminuiscono i ricoveri ordinari: 3067 contro i 3118 del giorno precedente. «Il rapporto tra positivi e tamponi è a 11% - ha commentato l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato - ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale è al 7%». 

 

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Il Messaggero