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Matilde ha 6 anni e ieri è risultata positiva al Covid. E’ stata contagiata da suo padre, ma lei si sente in colpa. Si sente in colpa perché è chiusa nella sua cameretta e vede la mamma disinfettare tutto ciò che tocca, perché suo fratello più piccolo torna a casa e tra le lacrime dice: «Voglio abbracciare mia sorella». Soffre perché tutta la sua classe ora è a casa e anche le sue amichette del cuore con cui ha giocato prima di stare male e qualcuno le dice: «Lo sai che la scuola è chiusa per te?». Matilde è arrabbiata perché ha dormito con la madre e continua a ripeterle: «Mi dispiace tanto». E a mamma Giulia si spezza il cuore.
Lei che ha cercato di rendere questa quarantena un gioco. «Abbiamo fatto un calendario con il conto alla rovescia dove segniamo le temperature di tutti, le medicine e mettiamo qualche faccina - racconta la mamma - Vorrebbe stare con me, invece è chiusa in stanza con un vassoio rosa passato dalla porta. La sento mentre fa la sua video lezione ed è felice di vedere i suoi compagni che affettuosamente la coprono di attenzioni e allora mi rendo conto che questi sono i bambini: capaci di adattarsi a tutto ma non ai sensi di colpa». Mentre Matilde chiede alla mamma: «Perché il Coronavirus fa così schifo?». E Giulia non sa darle una risposta.
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Il Messaggero