Roma, costringe la compagna a non uscire di casa per due anni: arrestato dopo le denunce delle amiche della vittima

Montesacro, la polizia arresta un 46enne

Roma, costringe la compagna a non uscire di casa per due anni: arrestato dopo le denunce delle amiche della vittima
«Non poteva più uscire di casa se non insieme a lui. Il suo cellulare doveva essere sempre in bella evidenza sul tavolo e con la suoneria accesa in modo che lui...

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«Non poteva più uscire di casa se non insieme a lui. Il suo cellulare doveva essere sempre in bella evidenza sul tavolo e con la suoneria accesa in modo che lui potesse controllare ogni singolo messaggio e telefonata. Lo stesso valeva per le e-mail che dovevano passare attraverso il suo controllo. Vietate amicizie che lui non condivideva e soprattutto nessun contatto con altri uomini. E a ogni sgarro partivano liti furibonde e botte. Una situazione di sudditanza psicologica – ai danni di una cinquantenne romana (che chiameremo Anna) – che da anni era maltrattata e vessata dal suo compagno, 46enne romano ora arrestato perché gravemente indiziato del reato di maltrattamenti in famiglia.

I FATTI

Ennesimo caso di violenza scoperto solo grazie all’intervento dei condomini del palazzo dove viveva la coppia che, preoccupati per l’incolumità di Anna, negli ultimi mesi hanno più volte chiamato il numero unico per le emergenze per segnalare le liti. Una serie di telefonate al 112 che hanno consentito agenti del III Distretto Fidene - Serpentara di avviare una delicata e difficoltosa attività investigativa terminata appunto con l’arresto del romano, già noto alle forze dell’ordine per precedenti legati allo spaccio di stupefacenti. 

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LE INDAGINI

Tutto è iniziato circa tre mesi fa quando, all’ennesima segnalazione e dopo aver raccolto le testimonianze dei vicini, la polizia ha organizzato una serie di appostamenti davanti al palazzo, un condominio non lontano da piazza Sempione, per cercare di individuare vittima e aguzzino. Identificata la coppia, gli agenti hanno provato ad avvicinare la donna senza che il compagno fosse presente. Approfittando dell’assenza di lui, un giorno i poliziotti sono riusciti a parlare con Anna per cercare di convincerla a raccontare quello che stava subendo. Dopo pochi minuti però è rientrato in casa anche il 46enne che, alla vista degli agenti si è indispettito. Una reazione che ha terrorizzato la donna che, appena ha visto il fidanzato arrivare ha urlato «ti giuro, ti giuro, non sono stata io a chiamarli. Te lo giuro». Un tentativo dunque andato a vuoto che però non ha scoraggiato i poliziotti che hanno proseguito l’attività fino a quando, pochi giorni fa, sono riusciti a convincere la 50enne a denunciare i maltrattamenti.

IL CORAGGIO

Arrivata in commissariato, Anna è scoppiata a piangere. Un pianto liberatorio che non terminava più. Pian piano, poi, calmandosi ha iniziato a parlare e a raccontare tutte le violenze fisiche e psicologiche che aveva subito per anni. Ha spiegato agli agenti tutto nei minimi dettagli, dicendo anche che una parte di lei voleva liberarsi dal suo aguzzino, ma che l’altra era terrorizzata. Temeva ritorsioni da parte del compagno e così non ha mai reagito. Ora però ha trovato la forza di farlo ed è decisa e determinata a riprendere in mano la sua vita, a ricominciare a lavorare e a ricostruire tutti i rapporti che lui - per gelosia - le aveva fatto interrompere. Per far tutto ciò verrà aiutata da Centro Antiviolenza che la supporterà durante tutto il percorso verso un nuovo futuro. 
 

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Il Messaggero