Il dolore e la disperazione. Paolo Genovese voleva a tutti i costi comunicare con loro, con i genitori di Gaia e Camilla. Voleva incontrarli. Spiegare che il lutto riguarda anche...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il regista, che ha scrutato nelle pieghe dell'animo umano, non ce l'ha fatta a rimanere distante, a non dire quanto profondamente si sentisse protagonista del lutto.
LEGGI ANCHE --> Corso Francia, i testimoni: «Gaia e Camilla erano fuori dalle strisce e si sono messe a correre»
Fino a dieci giorni fa, quei genitori, avrebbe potuto incontrarli per caso, condividere con loro ansie e preoccupazioni per il futuro incerto dei figli quasi coetanei. Non è andata così. I destini di quei ragazzi si sono incrociati in una notte di pioggia alla vigilia dell'ultimo Natale.
Paolo Genovese, la lettera non è stata diffusa dai legali delle vittime
Ha scelto di scrivere, Paolo Genovese. Subito dopo quell'impatto, che ha stravolto per sempre la vita dei Romagnoli e dei Von Freymann, ma anche quella della sua famiglia. Ha cercato le parole adatte per manifestare il dolore, la disperazione, la comprensione e la pietà. Per dire l'indicibile. Un documento intimo che i legali delle giovanissime vittime e l'avvocato della difesa hanno deciso di non diffondere. Una scelta precisa, che non ha nulla a che vedere con il caos mediatico. Raccontare la pena e il supplizio che hanno travolto anche la famiglia del giovane Pietro non è stato facile. Genovese ci ha provato. Non ha paragonato tragedie così diverse, perché il dolore ha una sua altezza che merita rispetto. Ha solo tentato di esserci, con i pochi strumenti che gli sono rimasti, le parole quelle che, con coraggio, avrebbe voluto dire guardando negli occhi quei genitori disperati.Paolo Genovese, si attende l'incontro con le famiglie di Gaia e Camilla
La lettera, una pagina e mezzo è stata recapitata alle famiglie di Gaia e Camilla attraverso i legali. L'incontro, prima o poi, ci sarà. Forse in Tribunale, mentre si annuncia una guerra di perizie, perché la realtà e la vita, alla fine, prendono il sopravvento. Pietro, alla guida di quell'auto che non ha frenato, non si dà pace. Eppure suo padre, mentre parla ai genitori di Gaia e Camilla, sa che un futuro è ancora possibile. Loro, invece, quelle sedicenni ingenue, che correvano per tornare presto a casa, non saranno mai donne. Eterne bambine, composte nelle bare bianche dopo quella notte prima dell'ultimo Natale. Genovese, questo, lo sa.Il Messaggero