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I centomila abitanti di Guidonia per ora non avranno un grande centro per i vaccini anti Coronavirus e il sindaco, Michel Barbet, ha rinunciato per ora a battere i pugni sul tavolo. La cronaca dettagliaia di una seduta comunale sul Covid ai limiti dell'assurdo è sul Messaggero con il giornale edicola e può essere sintetizzata così: il direttore generale della Asl Rm5, Giiulio Santonocito, ha disertato la riunione in Municipio e un suo sottoposto, Gennaro Cerone, l'uomo che gestisce la campagna vaccinale nella zona, definito con una certa enfasi all'inglese "operation manager", si è presentato alla Commissione Sicurezza del Comune per ripetere che «il centro per ora non si farà e che questa posizione verrà riconsiderata, eventualmente, solo qualdo ci saranno più dosi di vaccino a disposizionei».
Barbet, il sindaco arrivato tanti anni fa da Arles, si è limitato a dire «che il Comune metterà a disposizione tutte le struttire che servono». Ma il prosidente della Commissione Sicurezza, Claudio Caruso, suo compagno di partito, ha tuonato: «Non ci possimao accontentare. Vogliamo che il direttore generale della Asl Rm5 venga qui a spiegarci». Gli abitanti della terza città del Lazio - il succo è questo - dovranno andare a fare il vaccino a Valmontone o forse a Palombara. La Asl Rm5, d'accordo con la Regione Lazio, non vuole sentire ragioni. I cittadini di diverse associazioni di zona assistono «allibiti» a questa “danza macabra” e si chiedono se non ci sia «qualche misterioso gioco politico» dietro il disegno di lasciare Guidonia indietro nella distribuzione delle dosi costringendo centinaia di anziani a spostarsi dalla loro città. «C'è in gioco la vita delle persone - dice un negoziante di viale Roma, la strada principale della città a nord-est di Roma - e sembra che questi con le vite ci giochino a dadi».
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