Se la parola d’ordine è “distanziamento sociale” per le scuole la strada della riapertura è tutta in salita. Sarà difficile infatti che, per...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Coronavirus, scuole chiuse. I presidi: «Difficile ripartire». Maturità online solo se blindata
Coronavirus e scuola, tutti promossi (ma senza 6 politico). Ipotesi Maturità solo orale
Partiamo dalle aule: all’appello mancano migliaia di classi: sarà infatti necessario attivarne 6.800 in più: mille per la scuola materna statale frequentata da circa 95 mila bambini, le elementari con gli oltre 178 mila alunni, le medie per 118 mila studenti e le superiori con gli oltre 182 mila ragazzi. Ma per tutte queste aule in più, oggi inesistenti, sarà necessario anche assumere docenti. «In questi giorni – denuncia Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi di Roma – dagli uffici scolastici regionali stanno arrivando gli organici alle scuole per il prossimo anno e sono previste classi terze delle superiori con 30 alunni. A settembre sarà impossibile garantire la sicurezza: le classi con 25, 27 e addirittura 30 alunni sono inammissibili».
Sono giornate frenetiche quindi, nelle segreterie scolastiche, proprio in vista della ripresa. «Al liceo Mamiani – spiega la preside Tiziana Sallusti – potremmo far lezione alternando i ragazzi in presenza e in collegamento online da casa, a settimane alterne». Al liceo scientifico Primo Levi potrebbe essere data la precedenza ai ragazzi delle classi prime: «Farei frequentare almeno gli studenti del primo anno – spiega il preside Stefano Sancandi – non conoscono la scuola, i docenti e i compagni. Come potrebbero lavorare in gruppo, restando online senza conoscersi?». E veniamo adesso al secondo aspetto, al risvolto della medaglia. Ovvero gli strumenti che servirebbero - e che ora mancano - per permettere a ogni studente di poter seguire la scuola anche da casa.
In queste settimane di didattica a distanza non sono mancati i problemi: connessioni lente o sovraccariche e mancanza di dotazioni. Non tutti gli studenti della Capitale hanno pc e tablet e ci sono famiglie con più di un figlio e un solo computer in casa che serve anche ai genitori per lo smart-working. Il ministero dell’Istruzione ha annunciato il finanziamento di 80 milioni di euro per le scuole al fine di acquistare i supporti. In vista di settembre, però, la situazione è stata fotografata dall’Associazione nazionale presidi: il 38% degli studenti delle elementari non ha mezzi, ne serviranno 67.640. Per quelli delle medie le dotazioni necessarie ammontano a 28.320, ovvero il 24% del totale dei ragazzi e alle superiori il deficit è di 36.400 tra pc e tablet perché il 20% degli studenti al momento è sfornito di mezzi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero