Coronavirus Roma, città blindata più posti di blocco e stretta sui runner «Si corre sotto casa»

Coronavirus, città blindata più posti di blocco e stretta sui runner «Si corre sotto casa» `
L'allarme arriva dalla polizia locale: «Con il passare dei giorni aumentano i romani che si allontanano dalle case senza giustificato motivo». Tanto che, in un...

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L'allarme arriva dalla polizia locale: «Con il passare dei giorni aumentano i romani che si allontanano dalle case senza giustificato motivo». Tanto che, in un solo giorno, i vigili urbani hanno denunciato 28 persone, su quasi 30 mila controlli, preparando un'ulteriore stretta sul coronavirus per il fine settimana. Le immagini di ieri, in giro per la Capitale, sono fin troppo eloquenti: troppi ciclisti e runner in giro, tra i parchi privi di recinzione - Caffarella e Villa Borghese su tutti - e le aree abitualmente più congeniali a quelle attività all'aperto contro le quali si prepara un giro di vite da parte di Palazzo Chigi e, a Roma, del Campidoglio. Dopo il weekend da libera uscita in troppi luoghi della Capitale, ieri erano particolarmente affollate le banchine dei lungotevere, l'area di Castel Sant'Angelo, le piste ciclabili dalla Nomentana a Monte Sacro. Con la chiusura delle palestre per il Coronavirus, poi, ce n'è una che è rimasta aperta: è l'area attrezzi del parco degli Acquedotti. Uno spazio con sbarre e travi di legno per trazioni e piegamenti dove gli sportivi si riuniscono per fare esercizio fisico. Basta arrivare in via Lemonia ed entrare nel parco per rendersi conto della situazione, con diversi ragazzi che si mettono a fare flessioni e trazioni.

I BLOCCHI
L'amministrazione comunale ha chiesto un deciso giro di vite alla polizia locale, che sta già incrementando ogni giorno i controlli soprattutto sugli spostamenti non necessari, in crescita, mentre sono sempre di meno gli esercizi commerciali che violano le norme inserite nei decreti del Governo. «Mi raccomando restate a casa, uscite solo in casi di vera necessità», ha scritto Virginia Raggi su Twitter. La parola d'ordine, per ora, è «si corre sotto casa». Ma nei prossimi giorni anche questa norma potrebbe essere sottoposta a ulteriori restrizioni. In particolare, Palazzo Senatorio ha chiesto ai caschi bianchi di blindare gli ingressi dei parchi non recintati, quindi Villa Borghese e la Caffarella e di incrementare la sorveglianza nelle strade, fino a istituire posti di blocco fissi sulle consolari e sulle arterie di grande percorrenza.
IN GIRO
La polizia locale ha anche iniziato a usare gli altoparlanti sulle pattuglie in giro per i quartieri della Capitale, per invitare sonoramente i romani a restare a casa. Ma anche tra i runner c'è chi chiede più controlli: «Vedo tantissime persone che corrono in gruppo, due, tre anche sei persone una accanto all'altra - sottolinea Maria Giovanna, ricercatrice della Cattolica, che corre ogni giorno tra Ottavia e Lucchina - Così non va bene e mi dispiacerebbe se per colpa di queste persone dovessimo andarci tutti di mezzo».

(hanno collaborato Pier Paolo Filippi e Giampiero Valenza)
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Il Messaggero