É un ingegnere di 75 anni dell’Eur, l’uomo risultato positivo al Covid-19, che lunedì pomeriggio si è recato all’ospedale Grassi di Ostia...
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Coronavirus, l'agente di Pomezia ora è grave: «Stava già male a inizio febbraio»
Il professionista aveva trascorso una vacanza a Zanzibar insieme a un gruppo di italiani provenienti da Bergamo ed era ritornato in Italia l’8 febbraio scorso dopo uno scalo intermedio. Il link epidemiologico non è emerso immediatamente, ma solo dopo che l’ingegnere ha raccontato di essere stato in ferie insieme al gruppo proveniente dalla zona del bergamasco. Asintomatico per una decina di giorni, il 50enne aveva poi iniziato ad avvertire qualche sintomo influenzale fino a lunedì quando sono subentrati i primi problemi respiratori. La direzione generale e sanitaria della Asl Rm 3 sta ricostruendo dettagliatamente e in maniera accurata tutti gli spostamenti e i contatti avuti dall’uomo. Secondo l’azienda sanitaria i viaggiatori che erano con lui sull’aereo non correrebbero alcun rischio poiché le indagini svolte dai medici a ritroso non avrebbero rilevato criticità.
La Asl ha già sentito anche alcuni amici del professionista che vivono sempre all’Eur per capire se hanno frequentato l’uomo dopo il suo rientro da Zanzibar, mentre i familiari stretti (moglie, figli e nipoti) sono stati sottoposti a indagine epidemiologiche, interessando anche diversi plessi scolastici. Dall’ospedale Grassi rassicurano sulla filiera dei contatti e di un possibile contagio a terzi: l’uomo è stato subito accolto con un triage protetto. Ha indossato la mascherina e non è venuto in contatto con altri degenti. Il suo link epidemiologico non è venuto subito alla luce. Ma poi si è ricordato del viaggio a Zanzibar in compagnia degli amici di Bergamo. «È fondamentale ricordare che chi ha tosse e febbre - precisano dalla Asl Roma 3 - chiami 800118800 e non si rechi in nessun caso al Pronto Soccorso. Mai come in questo periodo è altrettanto importante che ci si rechi in ospedale per urgenze reali, per malanni significativi: il rischio è che si ingolfi l’attività dei sanitari e si riduca il numero di pazienti visitabili. Il contenimento della viremia è indispensabile». Dopo ripetuti falsi allarmi, il primo per una donna di 54 anni e il secondo su un uomo prelevato a domicilio, questo è il primo caso positivo partito da Ostia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero