Coronavirus, la notte folle del falso poliziotto a Roma: «Sono fuggito dalla zona rossa», ma non era vero

Controlli della polizia
Ormai è psicosi coronavirus. Un uomo di 58 anni, A. C., residente a Busto Arsizio (Varese) l'altra notte prima delle 5 è stato fermato da una volante della...

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Ormai è psicosi coronavirus. Un uomo di 58 anni, A. C., residente a Busto Arsizio (Varese) l'altra notte prima delle 5 è stato fermato da una volante della polizia nei pressi di piazzale della Radio: era armato di due coltelli, possedeva una noccoliera «per difesa personale» - si è giustificato - soprattutto mostrava un tesserino della polizia abilmente contraffatto. Non solo, quando, all'ennesima domanda degli agenti (veri) del perché si trovasse nella Capitale, a un certo punto, ha affermato di essersi allontanato da casa, a bordo dell'Audi intestata alla moglie, da circa due giorni per fuggire ai divieti imposti dalle autorità nella sua regione per la emergenza Covid-19 nel Nord Italia. Forse nella speranza di allontanare i poliziotti, incutendo loro la paura del contagio. Tanto che gli agenti hanno dovuto richiedere anche l'intervento del 118 per le verifiche sanitarie. Escluso dal personale medico qualsiasi sintomo riconducibile al virus, dopo numerose insistenze per controllare i documenti e il fantomatico tesserino che il 58enne millantava («Sono un collega, un sovrintendente capo, sono un vostro superiore, non mi toccate»), ecco la sorpresa: il lombardo aveva contraffatto la tessera, null'altro che una fotocopia plastificata fronte-retro intestata a suo nome. Da un controllo presso il commissariato di Busto Arsizio è emerso che l'uomo era stato effettivamente un poliziotto, andato però in pensione da tempo. Che cosa facesse a Roma? Resta un mistero. Intanto, però, è stato denunciato per porto abusivo di armi e oggetti atti a offendere, resistenza e minaccia a pubblico ufficiale, possesso e uso di segni distintivi contraffatti in uso alla polizia.
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Il Messaggero