Tutti a casa a fare il telelavoro. Ma, si scopre ora, i computer di centinaia di dipendenti comunali di Roma sfruttano i programmi senza licenza. Risultato: i dirigenti sono in...
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Va detto che il Campidoglio ha dovuto attivare in tutta fretta il telelavoro, per rispettare le direttive del governo e in particolare del Ministero della pubblica amministrazione. Gli uffici del Personale già due anni fa avevano consegnato ai sindacati una bozza di regolamento per lo smartworking, che avrebbe permesso di avviare gradualmente la sperimentazione, dotando peraltro i dipendenti comunali di postazioni con pc e altri strumenti. Ma la trattativa, come spesso capita, si è incagliata e ora si è dovuto correre ai ripari, sull'onda dell'emergenza. In questi giorni solo il 20% degli 11mila dipendenti amministrativi sta lavorando in ufficio, per garantire i servizi essenziali. Tutti gli altri sono a casa: chi in ferie, chi in congedo, chi appunto in modalità smartworking. Sempre che il computer abbia la licenza. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero