Arte, Raffaello arriva alle Scuderie del Quirinale. Il ministero: «Nessuna disdetta, né chiusura»

Arte, Raffaello arriva alle Scuderie del Quirinale. Il ministero: «Nessuna disdetta, né chiusura»
Raffaello ai tempi del coronavirus. La mostra "delle mostre" mantiene intatta la sua agenda e sembra «più forte» della paura da contagio....

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Raffaello ai tempi del coronavirus. La mostra "delle mostre" mantiene intatta la sua agenda e sembra «più forte» della paura da contagio. L'inaugurazione, al momento, non subisce cambiamenti. L'evento più importante a livello nazionale per celebrare l'anniversario dei 500 anni dalla morte conferma il debutto per il 5 marzo. Anche se il piano B, se l'emergenza da coronavirus dovesse far scattare ordinanze da parte del governo, è dentro il cassetto. I numeri fanno ben sperare, come annunciano oggi dal ministero dei beni culturali in occasione della presentazione ufficiale della mostra (assente il ministro Dario Franceschini per impegni operativi).


Raffaello segna, infatti, il tetto record per le Scuderie del Quirinale, delle 70 mila prenotazioni, superate nelle ultime 24 ore con oltre 2 mila biglietti venduti: «Tutte le presenze confermate ad oggi dall'Italia e dall'estero, senza nessuna disdetta. Anzi, abbiamo ricevuto solo una mail dalla Grecia che ci chiedeva se era confermata l'apertura della mostra», spiega Mario De Simoni, presidente di Ales, società che gestisce le Scuderie del Quirinale per conto del ministero. Merito del fascino e della suggestione dell'artista, uomo che in vita è stato riconosciuto come "divino". «Questo non vuol dire che io sia ottimista, purtroppo - riflette De Simoni - mi aspetto senz'altro dei contraccolpi, comunque al momento è così». Se poi, nella peggiore delle ipotesi, l'apertura della mostra dovesse essere posticipata per esigenze di salute pubblica, non è escluso, ragiona De Simoni, «anche un piano B, con uno spostamento temporale, comunque complicatissimo da realizzare. Comunque lo vedremo al momento».

Posizione analoga, quella del direttore degli Uffizi Eike Schmidt al quale si deve, tre anni fa, l'idea della grande mostra romana in omaggio al pittore urbinate (
«nel frattempo gli Uffizi restano aperti, con visite normali, nessuna chiusura al momento», ribadisce). Qello che è sicuro è che si prospetta come la più grande mostra dedicata a Raffaello, grazie al contribuito sostanzioso da parte dell'istituzione fiorentina, con un grande numero di quadri e disegni. A partire dal "Ritratto di Leone X" che è stato sottoposto ad un innovativo intervento di restauro da parte dell'Opificio delle Pietre Dure, come spiega il direttore Marco Ciatti: «L'intervento, eseguito anche attraverso indagini diagnostiche molto sofisticate, si è articolato in una fase di pulitura che ha liberato i colori originali, soprattutto il rosso, da un eccesso di ritocchi cromatici fatti in passato per armonizzare l'opera a un gusto personale, e in questo modo, la figura appare più netta, precisa, volumetrica. Una seconda fase ha coinvolto anche la tela e il supporto del telaio che è stato stabilizzato».

Tre anni di lavori, studi, restauri (che hanno interessato anche i disegni) ai quali ha lavorato un team di studiosi e curatori, in prima fila Marzia Faietti e Matteo Lafranconi. La rassegna romana punta ad essere concepita in un viaggio «a ritroso» nel tempo, che parte cioè dalla morte di Raffaello e dalla sua tomba monumentale a Roma (con una ricostruzione in scala perfetta nella prima sala delle Scuderie del sepolcro dell'artista custodito al Pantheon). Il racconto sfila con oltre 200 opere, assicurate per un valore, anch'esso record di 4 miliardi, di euro.


Tra le Scuderie del Quirinale e gli Uffizi c'è tra l'altro anche un accordo di gemellaggio per consentire ai visitatori della mostra di raffaello a Roma di completare il percorso con la stanza di Raffaello agli Uffizi, o viceversa, grazie ad uno sconto reciproco del 33 per cento sul prezzo del biglietto.
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Il Messaggero