Coronavirus, a Roma proibite le pizze margherita e farcite

Coronavirus, a Roma proibite le pizze margherita e farcite
Nelle ultime integrazioni alle disposizioni attuative del decreto legge 23 febbraio 2020 per l'emergenza epidemiologica da COVID 19, emergono due punti che faranno molto...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Nelle ultime integrazioni alle disposizioni attuative del decreto legge 23 febbraio 2020 per l'emergenza epidemiologica da COVID 19, emergono due punti che faranno molto discutere. Oltre al noto divieto di svolgere attività sportiva o motoria nei parchi, c'è un altro aspetto destinato ad aprire sentiti dibattiti. La questione della pizza farcita. Eccola. Si legge nelle ultime disposizioni aggiuntive al decreto ministeriale per l'emergenza epidemiologica al punto 1.4. Laboratorio di panificazione. Si conferma che l’attività di laboratorio di panificazione può essere esercitata. Tale attività comprende oltre alla preparazione di vari tipi di pane e grissini, anche la preparazione di pizza e focacce tipiche di panificazione sia bianche (semplici o condite con olio e rosmarino) sia rosse (condite al pomodoro ed olio) e di pasticceria secca. Non si deve considerare compresa la pizza condita e farcita diversamente. Si ribadisce che nello svolgimento dell’attività non può essere mai consentito il consumo sul posto, né, ovviamente, alcuna altra forma di somministrazione. 

Quindi addio calzoni, calzoncini e quasiasi altro tipo di impasto ripieno. 

Per ora il provvedimento sembra riguardare solo la capitale.  Una delle possibili interpretazioni del decreto è che si sia pensato per evitare che i panificatori debbano rifornirsi di prodotti freschi. Ma i supermercati sono aperti e molte aziende sono ancora operative anche nelle consegne.  

  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero