Il Covid sembra concedere una tregua nei Comuni sulla direttrice della Cassia Bis e della Flaminia, da Formello e Campagnano fino a Bracciano e Anguillara: «I numeri dei...
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Il Covid sembra concedere una tregua nei Comuni sulla direttrice della Cassia Bis e della Flaminia, da Formello e Campagnano fino a Bracciano e Anguillara: «I numeri dei nuovi contagi – dice il direttore generale della Asl Rm4 Giuseppe Quintavalle – ci fanno ben sperare: la curva epidemica è in discesa, sebbene lenta. Bisogna continuare a rispettare le regole». Nelle cittadine e nei paesi dell’hinterland a Nord della Capitale i positivi presenti sul territorio - persone in grado di trasmettere il virus - per ora non superano l’1% del totale della popolazione.
Anguillara, stando ai dati Asl, ha 125 contagi (lo 0,66% degli abitanti). Bracciano su 20 mila persone conta 110 contagi (0,50%). A Campagnano 127 positivi al Covid: incidenza all’1%. Allumiere: 8 positivi noti (0,2%). A Canale Monterano, quattromila anime, 21 casi (0,6%). A Capena 78 (0,78%), mentre Fiano Romano ha infetti (0,83%). Formello, 104 casi, è allo 0,8%. Sacrofano 42 contagi su 8 mila abitanti pari allo 0,53%. Trevignano: 28 positivi (0,56%). Per comprendere l’andamento della curva basta scorrere il numero totale dei nuovi contagi registrati negli ultimi giorni nel territorio della Rm 4: il 15 novembre, 96 casi, il 17 novembre 152, mercoledì scorso 88, giovedì 59, venerdì 24, sabato 45, domenica meno di 40 e ieri solo 12 casi, escluso il litorale.
Dall’inizio sono guarite oltre 3 mila persone e sono stati effettuati più di 60 mila tamponi. Il 90,24 per cento del personale sanitario è stato sottoposto a test. Con il rallentamento si attende che anche i pronto soccorso si deconcgestionino. Da qualche giorno l’ospedale di Bracciano ha sospeso gli accessi se non per interventi chirurgici “salva vita”. Al “Padre Pio” sono bloccati fino a data da destinarsi i ricoveri programmati: «È un provvedimento preso in un momento di emergenza – aggiunge la Asl - non appena terminato questo periodo riprenderanno i progetti per il Padre Pio, la Post Acuzie, le attività chirurgiche e oculistiche e tornerà a regime l’oncologia».
La scelta su Bracciano, secondo questa strategia, servirà a decongestionare il sovraffollamento nel pronto soccorso e ad ampliare i posti letto a Medicina visto che l’ospedale di Civitavecchia è solo per Coronavirus. Al Padre Pio c’è carenza di anestesisti e l’ospedale rischierebbe il collasso con troppi arrivi. Ortopedia prende le urgenze che arrivano sul litorale. Gli interventi programmati e non rinviabili, così come le urgenze, saranno dirottati al “San Paolo” di Civitavecchia.
Grossi problemi invece a Tivoli.
Il Messaggero