Coronavirus, Regione Lazio: tamponi per i rientri da Malta Croazia e Spagna

Tamponi o quarantena anche per chi rientra da Spagna, Croazia e Malta: tre paesi dell’Unione europea molto gettonati dagli italiani (e soprattutto dai giovani) per le...

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Tamponi o quarantena anche per chi rientra da Spagna, Croazia e Malta: tre paesi dell’Unione europea molto gettonati dagli italiani (e soprattutto dai giovani) per le vacanze estive, ma dove si stanno registrando molti casi di turisti che rientrano dopo essere stati contagiati dal coronavirus. «Siamo circondati dai paesi con maggiore incidenza», sottolinea l’assessore regionale alla sanità, Alessio D’Amato. E così, nel periodo di maggiore mobilità verso l’estero per le ferie, il Lazio si prepara ad aggiungere altri tre nomi nella lista dei paesi a rischio, da dove si deve rientrare con tutte le cautele del caso, per evitare di accendere nuovi focolai di Covid-19.


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LE DISPOSIZIONI
E così, in vista dell’onda lunga dei rientri dopo Ferragosto, considerate le centinaia di casi di giovani (e non) tornati positivi, la Regione ha deciso di imporre il test obbligatorio (o la quarantena) per chi arriva anche da questi tre Stati, che si aggiungeranno a tutti quelli per i quali già erano previste particolari (e diverse) precauzioni per i rientri: dalla Bulgaria all’Ucraina, dalla Romania al Bangladesh. L’ordinanza arriverà a breve, appena saranno stati messi a punto gli ultimi dettagli: in prima battuta si farà il test sierologico, che consente di avere un responso molto veloce, ma si utilizzerà anche un controllo incrociato con un nuovo tampone rapido, già testato dallo Spallanzani, che garantisce l’esito in venti minuti.

IL SISTEMA
Sotto controllo saranno gli aeroporti - soprattutto per chi rientra da Spagna e Malta, che peraltro rientrano nell’area Schengen - ma sarà probabilmente messo a disposizione anche un drive-in per chi torna a casa con mezzi propri (in particolare dalla Croazia). Un sistema che dovrà essere complessivamente rafforzato, anche perché sta dando pochi risultati il sistema di verifiche organizzato nelle principali stazioni degli autobus capitoline (Tiburtina e Anagnina), dove chi proviene da quelle nazioni può sottoporsi volontariamente e gratis ai test.

L’ISOLAMENTO

I test sono considerati comunque preferibili, per tanti motivi alla quarantena. L’obbligo di isolamento causerebbe problemi a migliaia di italiani che si trovano in giro per l’Europa, e quando torneranno dovranno lavorare. Ma anche danni economici, ad esempio, alle agenzie di viaggio e alle compagnie aeree. Secondo l’assessore regionale, poi, il sistema degli isolamenti domiciliari non funziona, in quanto manca una struttura che possa vigilare su migliaia di persone a cui venisse chiesto di non uscire di casa. L’Italia, a oggi, tra i paesi dell’Unione europea impone la quarantena solo per chi rientra da Romania e Bulgaria.
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Il Messaggero