«Dove vai in isolamento?», così cambiano le vacanze

«Dove vai in isolamento?», così cambiano le vacanze
Quando un tempo si avvicinava la primavera, chiedevamo:«Dove vai in vacanza quest’estate?». Oggi, con un’amara ironia, rischiamo solo di domanda:...

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Quando un tempo si avvicinava la primavera, chiedevamo:«Dove vai in vacanza quest’estate?». Oggi, con un’amara ironia, rischiamo solo di domanda: «Dove vai in quarantena?». L’allarme coronavirus ci ha rubato anche la possibilità di pianificare le ferie, ci ha sottratto quelle ore passate davanti a un pc o sul tablet a cercare mete di tendenza dove poi trovi in realtà anche il vicino di casa, hotel indimenticabili, tariffe aeree imperdibili solo perché ti fanno risparmiare cinque euro.


Ma la bellezza del viaggio non era, in fondo, soprattutto nella sua preparazione? Oggi invece vediamo nazioni che non lasciano entrare gli italiani, alberghi dove i nostri connazionali sono finiti in quarantena, compagnie aeree che annullano i voli. Non è tanto la paura di essere contagiati che ci convince a non a pianificare i viaggi, ma ci spaventa l’idea di ritrovarci condannati a quarantene e respingimenti. Certo, ci sono paesi come quelli dell’Unione europea che non chiuderanno le frontiere, altri come la Thailandia che assicurano: gli italiani continuano ad essere accolti a braccia aperte. Ma chi davvero se la sente di organizzare una vacanza? «In aeroporto si fanno un decimo delle corse di una giornata normale», racconta sconsolato un tassista. 
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Il Messaggero