Coronavirus, donate per dare più forza a Gemelli e Spallanzani

«In un mese passato in trincea abbiamo capito molte cose. Abbiamo capito che gran parte della diffusione che è avvenuta ripercorre quanto abbiamo già visto con...

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«In un mese passato in trincea abbiamo capito molte cose. Abbiamo capito che gran parte della diffusione che è avvenuta ripercorre quanto abbiamo già visto con altre infezioni respiratorie; abbiamo capito che c'è una quota di popolazione con sintomi blandi che ha favorito una diffusione occulta del virus; abbiamo capito che le misure di contenimento, in assenza di vaccini e di altri armi farmacologiche, sono l'unico antidoto: è il distanziamento fisico è una barriera fondamentale. E poi ho e abbiamo capito che i respiratori sono fondamentali per salvare vite umane perché danno supporto al paziente. Ecco perché non posso che ringraziare i vostri lettori per la loro generosità».

 

Francesco Vairo è un epidemiologo dello Spallanzani, fa parte della task force ristretta che monitora l'andamento del virus tra i pazienti. In passato è stato capo del programma emergenza ebola in Sierra Leone, nei giorni scorsi ha condotto sul campo gli seriologici nel comune di Nerola, nei pressi di Roma. Un duplice ruolo, il suo. Sul campo e in corsia, allo Spallanzani. E proprio per rafforzare i presídi di questo Istituto e del policlinico Gemelli il Messaggero continua la campagna di donazioni. Una gara di solidarietà, senza sosta, per essere sicuri che nella Capitale non si arrivi mai a scenari drammatici, come quelli in cui si è costretti scegliere chi salvare. Da qui lo spirito della nostra iniziativa spinta dai lettori giorno dopo giorno: acquistare subito nuovi respiratori e aumentare i posti letto in terapia intensiva per questi due centri d'eccellenza della sanità romana. «Dopo un mese - continua Vairo - stiamo vedendo un leggero allentamento della curva, ma non ci deve essere un rilassamento, altrimenti si rischia una nuova ondata. Noi non abbassiamo la guardia perché, anche nel peggiore dei casi, non possiamo farci trovare impreparati». Ecco perché il Messaggero, grazie alla generosità dei lettori, ha già raccolto e donato ai due ospedali 200 mila euro che permetteranno di comprare i primi 12 ventilatori polmonari. Complessivamente, insieme con gli altri quotidiani della Caltagirone Editore, è stato raggiunto un primo traguardo raccogliendo e versando un milione di euro. Ma la nostra gara va avanti. «Sono i piccoli gesti quotidiani, economici certo, ma anche sociali a darci la forza - conclude Vairo - per non mollare. Segnali concreti e vitali. In questo mese abbiamo imparato anche questo».
S. Can. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero