Coronavirus, circolare del Viminale per i funerali: «Massimo 15 persone, tempi contenuti e zero cortei»

Coronavirus, circolare del Viminale per i funerali: «Massimo 15 persone, tempi contenuti e zero cortei»
In attesa del 4 maggio quando enterà in vigore l'ultimo Dpcm del governo, il ministero dell'Interno invia ai Prefetti le prime specifiche in merito alle cerimonie...

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In attesa del 4 maggio quando enterà in vigore l'ultimo Dpcm del governo, il ministero dell'Interno invia ai Prefetti le prime specifiche in merito alle cerimonie funebri anche a fronte delle richieste della Cei, la Conferenza episcopale italiana. Le cerimonie funebri, di nuovo consentite a partire da lunedì, dovranno svolgersi seguendo una serie di misure anti Covid-19 che sono state specificate in una circolare ai prefetti del capo del Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione, Michele di Bari.


Il decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 26 aprile ha stabilito che possono partecipare alle cerimonie funebri al massimo 15 congiunti, con funzione da svolgersi preferibilmente all’aperto, indossando protezioni personali e rispettando le regole sul distanziamento.

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La circolare inviata ai prefetti specifica che le cerimonie debbano essere circoscritte esclusivamente in un edificio di culto o in un luogo all’aperto, svolgendosi comunque in un tempo contenuto, che una volta terminato il funerale, i partecipanti dovranno allontanarsi evitando assembramenti e, soprattutto, cortei di accompagnamento del feretro, che tutti i riti previsti debbano comunque compiersi nel medesimo luogo in cui viene celebrata la cerimonia funebre. Inoltre, nella circolare viene specificato come, nel caso in cui venga celebrata la Messa, sia  evitato il contatto fisico e lo scambio del segno della pace, in continuità con le disposizioni ecclesiastiche già emanate.  Confermando infine la necessità per i partecipanti di indossare i dispostivi di protezione personale - come le mascherine - la circolare richiama, in caso di celebrazione in un luogo chiuso, la necessità di assicurare che il locale garantisca una capienza adeguata al distanziamento e sia previamente sanificato. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero