Roma Meno cartellino, più risultati. C'era un tempo in cui all'impiegato comunale poteva bastare la strisciata del badge, per poi aspettare la fine del turno alla...
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Coronavirus, in Italia tutto chiuso almeno fino al 3 maggio: poi parola ai prefetti
Naturalmente saranno esclusi i profili professionali legati al cosiddetto front office. Tradotto: chi ha rapporti diretti con gli utenti, dai vigili alle insegnanti, agli sportellisti dell'Anagrafe. Per gli altri invece il tele-lavoro diventerà pratica ordinaria e non più straordinaria, sulla scia dei decreti Covid. L'operazione interesserà diverse categorie. I contabili della Ragioneria, i legali dell'Avvocatura capitolina, l'ufficio Toponomastica, l'ufficio Statistica, l'ufficio Stampa, i dipendenti che si occupano dei progetti e dei finanziamenti europei, buona parte degli impiegati dei municipi, con l'esclusione appunto di chi all'Anagrafe si confronta con i cittadini durante il turno.
«Abbiamo creato tutte le condizioni affinché il lavoro agile diventi una modalità ordinaria di lavoro», spiega Antonio De Santis, l'assessore al Personale e all'Anagrafe di Roma, che ricorda come, in queste giornate così complicate, alcune strutture abbiano garantito la piena operatività anche con oltre il 90% degli addetti in tele-lavoro. L'Avvocatura ha lavorato da casa al 100%, la Ragioneria al 97%, l'ufficio dei progetti e dei fondi Ue al 94%. «Questo è avvenuto - riprende l'assessore - per la disponibilità mostrata dai dipendenti, che sin da subito hanno affrontato la novità con un approccio proattivo. Stiamo affinando gradualmente il modello organizzativo affinché la nostra macchina, anche tramite il lavoro agile, sia reattiva rispetto ai bisogni di una società dinamica e in continua trasformazione». E il Comune potrebbe anche risparmiare, tra bollette e spazi che si riducono. Per valutare chi, a rotazione, lavorerà da casa, conterà il rendimento, in base ai progetti definiti dai dirigenti dei vari uffici. Progetti che, a oggi, non ci sono: lo smart working è iniziato in piena emergenza, per rispettare le direttive del governo. Ma ora che andrà a regime, il controllo sarà mirato.
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Il Messaggero