Prove tecniche di “fase 2” sugli autobus e sulle metropolitane della Capitale. Che con la fine del lockdown dovranno ridurre di due terzi la capienza di passeggeri. Da...
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Su questo fronte si è deciso di ricorrere a corsie protette e provvisorie - nel senso che saranno poi smantellate quando finiranno i contingentamenti obbligatori - per garantire tragitti più rapidi a bus, taxi e Ncc nei collegamenti tra Centro e periferia. Al momento non è stato definito ancora un piano preciso, anche perché questa soluzione passa per una riduzione dei posti auto. Le nuove corsie protette dovrebbero arrivare ai Parioli (forse in viale Parioli e in viale Bruno Buozzi), all’Eur (probabili in via Cristoforo Colombo, in via Laurentina nei tratti che ne sono sprovvisti e in viale Europa).
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Più ambizioso poi il progetto di “blindare” alcune corsie sul Lungotevere, in corrispondenza dei tragitti dei mezzi che collegano i diversi quartieri della capitale. Su questo versante si sta studiando la fattibilità in Lungotevere in Augusta, Marzio o Thaon Di Revel verso il Foro Italico. Tornando alla sperimentazione sulla fase 2 in Atac, la municipalizzata ha deciso di incrementare le attività di monitoraggio sui flussi e sugli strumenti a disposizione, già iniziate nei giorni scorsi. Ma da oggi si inizia a fare sul serio. Alcuni addetti di via Prenestina faranno capolino all’ingresso di alcune stazioni delle metro.
Cambieranno le modalità di accesso dei passeggeri: pochi varchi aperti e quelli in servizio saranno differenziati per l’entrata e per l’uscita; termoscanner ai gabbiotti per misurare la temperatura ai passeggeri; steward per controllare l’uso delle mascherine e percorsi obbligatori per raggiungere i treni e le banchine, delimitati da stagecaptain, barriere con il nastro retrattile, con cartelli e con la segnaletica apposta sul pavimento per evitare di sbagliare strada. A Termini, poi, non si potrà più passare da una linea all’altra utilizzando l’attuale collegamento, ma si dovrà uscire dal varco della A per poi rientrare in quello della B o viceversa.
Più complesso il lavoro che si avvierà da oggi sugli autobus. Il personale di Atac sarà ai capolinea e alla fermate delle arterie principali per controllare il distanziamento e l’utilizzo delle mascherine. Anche qui saranno montati degli stagecaptain per ordinare le file che sicuramente si formeranno vista la riduzione della capienza dei mezzi. Al riguardo, gli autisti saranno autorizzati a non fermarsi per caricare nuova gente, se i loro pullman hanno già tutti i posti a sedere completi. Su 500 autobus della flotta di Atac sono stati già montati dispositivi contapasseggeri, che saranno indispensabili per limitare gli accessi a bordo.
Intanto la Regione, applicando una delle linee guida nazionali dei trasporti, sta studiando come e se introdurre anche nel Lazio una nuova tariffazione del biglietto sui mezzi pubblici: l’obiettivo è quello di garantire un prezzo minore a chi sceglie di viaggiare lontano dalle ore di punta, così da ridurre i rischi di assembramenti.
Il Messaggero