Incidenti, cantieri in corso ma soprattutto la psicosi di contagi da coronavirus in treno o nei bus del trasporto su gomma. Risultato? Via Aurelia congestionata ieri mattina e...
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«L’Aurelia in questi giorni è improponibile, – sostiene Andrea Ricci, presidente del Comitato pendolari Litoranea Nord – detto questo auspichiamo che le Ferrovie, come promesso, si impegnino ad adottare le misure necessarie per la sicurezza, con disinfestazioni e continue attività di pulizia. Lo abbiamo segnalato mille volte, coronavirus a parte: le carrozze spesso sono un ricettacolo di sporcizia e batteri». Clima surreale in treno. «Una voce registrata – racconta Marzia, pendolare di Ladispoli – annunciava la presenza di un presidio in un vagone con tanto di amuchina. Nel convoglio che ho preso per andare a Roma molti passeggeri, soprattutto italiani, indossavano la mascherina». Tornando agli automobilisti, per loro il percorso a ostacoli ieri è iniziato eludendo i soliti velox (ce ne sono 8 in circa 20 chilometri) e affrontando pazientemente i semafori posizionati tra Ladispoli e Torrimpietra, tra cui quello all’incrocio con il quartiere residenziale Granaretto. Un impianto che ha fatto sempre discutere per aver creato un effetto tappo specialmente nei week end e nel periodo estivo.
«Dato che i lavori sull’Aurelia dureranno fino al 15 marzo – propone Biagio Camicia, presidente di Consumatori italiani Ladispoli – sarebbe il caso, almeno di mattina, di disattivare il semaforo». L’incubo vero però si è materializzato all’altezza di Aranova, in direzione Roma, per via di uno schianto che, attorno alle 6.20, ha coinvolto tre vetture: una Fiat Panda, una Punto e una Toyota Aygo. Rimasto lievemente ferito il conducente di quest’ultimo mezzo che per fortuna non ha riportato conseguenze gravi. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco del distaccamento di Marina di Cerveteri, la Polizia locale e i sanitari del 118. Si sono formate inevitabili code per il soccorso e i rilievi dell’incidente.
Non è andata meglio più avanti.
Il Messaggero