Roma, manomettevano contatori dei locali per maxi sconti in bolletta: nove indagati, la denuncia di Acea

Roma, manomettevano contatori dei locali per maxi sconti in bolletta: nove indagati, la denuncia di Acea
L'INCHIESTA Contatori manomessi in esercizi commerciali come bar, ristoranti e supermercati. I titolari di diverse attività commerciali della Capitale, nella maggior...

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L'INCHIESTA
Contatori manomessi in esercizi commerciali come bar, ristoranti e supermercati. I titolari di diverse attività commerciali della Capitale, nella maggior parte dei casi, non pagavano proprio, annullando totalmente e in modo del tutto illegale le spese dovute. In altri, invece, riuscivano ad avere maxi sconti del 75% sulla bolletta energetica. In questo modo, una decina di commercianti romani, riuscivano a risparmiare un bel gruzzoletto a fine mese. Una inchiesta delicata, quella portata avanti negli ultimi mesi, che ha permesso agli inquirenti si scoperchiare un sistema in cui, dei responsabili di Acea, in accordo con dei privati, rubavano sostanzialmente energia elettrica.


LA TRUFFA
A dover fare le spese di questa truffa è stata l'Acea. Infatti, due dipendenti infedeli della multiutility romana, sono indagati dalla procura di Roma, il pubblico ministero è Edmondo De Gregorio. Assieme ai responsabili di Acea sono finiti sotto la lente degli inquirenti e, dunque, sotto inchiesta anche altre sette persone che beneficiavano del sistema. Ieri gli investigatori del Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche il Cnaipic hanno eseguito perquisizioni locali e personali su nove persone. I reati ipotizzati dagli inquirenti sono corruzione e frode.

LE MODIFICHE
In pratica i commercianti pagavano i due dipendenti della multiutility e questi si adoperavano per eliminare bollette o dimezzarne il conto. Questa l'accusa avanzata da parte del pubblico ministero. L'inchiesta è andata avanti grazie alla collaborazione di Acea.

I CONTATORI
Ieri la polizia ha sequestrato dieci contatori manomessi. Il cuore della truffa, di fatto, si sviluppava proprio intorno alla modifica dei rilevatori. Solo grazie ai contatori alterati i commercianti riuscivano a tagliare i costi dell'energia elettrica. I rilevatori, perciò, venivano assegnati e piazzati ai commercianti amici, quelli che poi ricambiavano, sotto forma di mazzette il favore reso dai dipendenti della multiutility. Si tratta, ovviamente, dell'ipotesi della procura. Inquirenti che avrebbero già avuto delle prime conferme, in merito alla loro tesi. A casa delle persone perquisite sono stati trovati soldi in contanti. «Probabili tangenti», fanno sapere gli investigatori.

GLI SCONTI

Gli investigatori hanno potuto rilevare come, questi contatori, permettevano di ottenere vantaggi straordinari: meno 75% sul costo finale della bolletta. In altri casi hanno scoperto degli allacci totalmente abusivi alle rete di distribuzione dell'energia elettrica. Ma non è tutto. Infatti oltre ai contatori, gli agenti della polizia, hanno sequestrato altri rilevatori già manomessi o pronti per essere modificati e poi piazzati. Marchingegni in alcuni casi rudimentali ma molto utili a portare avanti le attività illecite. Inoltre sono state sequestrate ai due dipendenti della multiutility anche alcune punzonatrici, probabilmente rubate, altre con le matricole abrase, utilizzate per ritoccare i contatori. Il sospetto degli inquirenti è che il gruppo di dipendenti infedeli avesse in programma di ampliare il giro di manomissioni ad altri esercizi commerciali che volevano evadere la bolletta.

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Il Messaggero