Il consigliere M5S che vuole il "metodo Spada": «Non so cosa ho detto, ho le allucinazioni»

Fabio Talamoni, consigliere M5S del XI Municipio di Roma
«Mi sembra tutto surreale, io stesso sto aspettando di capire esattamente cosa sia successo. Mi dia un attimino...». ...

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«Mi sembra tutto surreale, io stesso sto aspettando di capire esattamente cosa sia successo. Mi dia un attimino...».

Guardi, è semplice. L'ha detto o no ai vigili che con quelli del Pd «ci vuole il metodo Spada»?
«Mi serve un po' di tempo per sbobinare la situazione. Ora non ragiono, potrei dire cose che non stanno né in cielo né in terra, tutto e il contrario di tutto. Non ho capito neanche come ho fatto a tornare a casa. Ho la pressione a tremila». Insomma, Fabio Talamoni, consigliere M5S del XI municipio, racconta di avere le idee confuse su quanto accaduto ieri mattina nel parlamentino del Portuense. Per quelle frasi sui colleghi dell'opposizione da colpire col «metodo Spada» - a capocciate, per dirla più prosaicamente, - è a un passo dalla sospensione dal Movimento Cinquestelle. Lo chiedono i piani alti, anche se la capogruppo grillina dell'XI distretto lo difende: «Noi siamo un gruppo unito», dice. Ma la ridda delle polemiche, ormai è innescata; il Pd, dal capofila locale, Maurizio Veloccia, ai parlamentari nazionali, ieri ne ha chiesto le dimissioni per tutto il giorno. E lui che fa? Nega? Più che altro non ricorda, anche perché ci sarebbe una relazione dei vigili che potrebbe inchiodarlo...

Quindi, consigliere, non sa cosa ha detto solo poche ore fa?
«Qualora io abbia delle responsabilità, spero che nessuno pensi che sia mai venuto alle mani con qualcuno, che se dico una ca...ta possa essere accostato a quella gentaglia del clan Spada».

Allora questa "cavolata", l'ha detta...
«Devo capire esattamente che ca...ta avrei detto. Ma mi dissocio da qualsiasi sistema mafioso o violento, non ho mai toccato nessuno. Ora però non ragiono».

In Aula ha avuto le allucinazioni, insomma?
«Io le allucinazioni le ho da due ore a questa parte. Sono confuso. Quello che mi si dice di aver detto è avvenuto fuori dal consiglio, in Aula, pensi, stavamo parlando di tabagismo... E poi io sono una persona taciturna, non parlo quasi mai ai dibattiti. Davvero, mi creda, sono una persona normale, mi sembra di essere caduto in un vortice allucinante. Però lo voglio dire: nella mia vita mi sono sempre comportato onestamente».

Che fa nella vita, oltre al consigliere municipale?
«Il consigliere, perché sono disoccupato».

Pare di capire che non si dimetterà, come chiede il Pd...

«Ma no, loro chiedono le dimissioni ogni dieci minuti. È il gioco politico. Come le chiedevamo noi all'opposizione, ora le chiedono a noi. Adesso mi devo sentire con i ragazzi, magari faremo un comunicato». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero