Alla Polizia locale di Roma è pronto il cambio della guardia. Un copione stravolto nelle ultime ore rispetto alle previsioni (e agli auspici) della sindaca: via il...
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LA RICHIESTA
La sindaca di sicuro avrebbe voluto continuare ad affidarsi a Di Maggio, uomo d'ordine, in prima linea dall'abbattimento delle villette dei Casamonica, al Quadraro, agli sgomberi degli Spada dalle case popolari di Ostia. Anche Di Maggio avrebbe voluto restare dov'è. Gratis, peraltro, come fa da un anno. L'intralcio sono le regole nazionali sui pensionati della pubblica amministrazione, a cui non possono essere affidati incarichi di vertice, a meno che non siano politici (assessori, delegati, consulenti). Un anno fa, poco prima che Di Maggio si ritirasse, Raggi riuscì a ottenere la deroga per un anno. Così avrebbe voluto fare anche stavolta, per arrivare al termine del mandato con un uomo fidato e che ha saputo governare il difficile corpaccione dei caschi bianchi romani da oltre due anni. La deroga, richiesta, stavolta non è arrivata. E in Campidoglio ormai non intravedono più uno strumento legislativo, tra Parlamento e decreti vari, che possa resuscitarla da qui alla scadenza del contratto di Di Maggio, il 30 giugno. Le priorità, a livello nazionale, sono altre. Ecco allora la caccia al successore. Due i curricula più gettonati: Stefano Napoli, vicecomandante con la pesante delega alla Sicurezza urbana, sociale ed emergenziale. E Paolo Gerometta, generale di brigata in prestito al Campidoglio da un anno, arrivato grazie a un accordo con la Difesa. Alla Municipale si sta occupando delle Risorse Umane. Finora. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero