Roma, turista Usa in fin di vita per un infarto al Colosseo: custode eroe lo salva con il defibrillatore

Roma, turista Usa in fin di vita per un infarto al Colosseo: custode eroe lo salva con il defibrillatore
Salvataggio eroico ieri al Colosseo per una tragedia appena sfiorata. Un turista di 50 anni, in visita con la moglie e le due figlie, si è accasciato a terra colto da un...

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Salvataggio eroico ieri al Colosseo per una tragedia appena sfiorata. Un turista di 50 anni, in visita con la moglie e le due figlie, si è accasciato a terra colto da un infarto ed è stato salvato da un addetto all'assistenza del monumento che ha saputo manovrare il defibrillatore. Sono stati momenti di grande tensione all'Anfiteatro Flavio, ieri, in una domenica pomeriggio assolata di intensi flussi turistici (anche per l'entrata in vigore dell'ora legale che amplia l'orario d'apertura del monumento). Il turista americano stava camminando lungo il primo piano del monumento quando si è sentito male all'improvviso. Tutto è successo poco dopo le 18:30. Un capogiro, il sudore freddo, l'uomo è crollato a terra svenuto. La moglie ha gridato, cercando di attirare l'attenzione del personale in servizio al primo livello del Colosseo: «Urlava disperata “è morto, è morto, aiutatemi”», raccontano dagli uffici del Parco archeologico del Colosseo. Pochi secondi per far scattare l'allarme interno tra i custodi e far intervenire il personale addestrato ad utilizzare uno dei quattro defibrillatori in dotazione al monumento per il primo soccorso.


Sul posto c'era Giovanni Castaldo, 52 anni, da 5 in servizio al Colosseo come addetto all'accoglienza, assistenza e vigilanza del monumento: «Ero in ufficio quando mi hanno chiamato e sono subito corso al primo piano - racconta - lì ho trovato l'uomo svenuto a terra. La situazione era quella di una persona che non aveva più battito cardiaco e non respirava più. Ho provveduto a collegare il defibrillatore e a dare seguito alle manovre». Non è stata un'operazione semplice. «Al terzo tentativo dopo la defibrillazione, l'uomo ha dato finalmente segni di vita, e lì, devo ammettere, anche io ho ricominciato a respirare. Non sono un medico, conosco la manovra dopo tanto addestramento. In quel momento hanno contato l'impegno e la lucidità». Il tutto si è svolto in 7, 8 minuti. «L'uomo ha ripreso conoscenza, ha provato anche ad alzarsi, ma l'abbiamo tenuto steso in una posizione comoda. Gli ho tenuto la mano fino all'arrivo dell'ambulanza». L'uomo è stato, poi, trasportato all'ospedale San Giovanni.


Per Giovanni era la prima volta che usava i defibrillatori. La moglie e le figlie l'hanno ringraziato per tutto il tempo. «Gli operatori dell'ambulanza hanno detto che se non fossimo intervenuti subito con il defibrillatore, l'uomo non ce l'avrebbe fatta», commenta la direttrice del Parco archeologico del Colosseo Alfonsina Russo. «Il Colosseo è il primo sito archeologico in Italia a disporre della strumentazione di cardio-protezione». Cronache alla mano, era il 16 giugno del 2016, quando la Soprintendenza di Roma presentò i quattro apparecchi di defibrillatori salva-vita consegnati al Colosseo donati dalla Fondazione Giorgio Castelli Onlus. «Questo è il luogo più visitato di Roma - spiega la Russo - Si arriva fino a 30 mila persone al giorno nei periodi di alta stagione e può accadere di tutto. La sicurezza interna è molto importante». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero