Roma, nuovo codice dei dipendenti comunali: vietato parlare alla stampa. E mai accettare doni oltre i 100 euro l'anno

Roma, nuovo codice dei dipendenti comunali: vietato parlare alla stampa. E mai accettare doni oltre i 100 euro l'anno
Vietato parlare agli organi di informazione. Neanche una parola sull'attività amministrativa. Bocche cucite da parte di tutti. Salvo autorizzazione preventiva. Nelle...

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Vietato parlare agli organi di informazione. Neanche una parola sull'attività amministrativa. Bocche cucite da parte di tutti. Salvo autorizzazione preventiva. Nelle pieghe della bozza del nuovo codice di comportamento dei dipendenti capitolini spunta anche il bavaglio da imporre a dipendenti, funzionari e dirigenti. Fino ad oggi bastava che il dipendente si astenesse da gettare fango sull'istituzione. Tanto che il comma 5 dell'articolo 14 del regolamento in vigore recita: «Salvo il diritto di esprimere valutazioni e diffondere informazioni a tutela dei diritti sindacali, il dipendente si astiene da dichiarazioni pubbliche offensive nei confronti dell'amministrazione». Punto.

Da domani le cose cambieranno, di pari passo al testo su cui si intende rimettere mano: «Salvi i diritti e le prerogative sindacali - si legge - il dipendente si astiene da dichiarazioni pubbliche offensive nei confronti dell'amministrazione». E fin qui poco di nuovo all'orizzonte. Ma poi segue la postilla-bavaglio: «II dipendente non intrattiene, a nome e per conto dell'amministrazione, rapporti con gli organi di informazione circa l'attività del servizio di appartenenza, salvo che non sia autorizzato». Prima di aprire bocca, dunque, chiedere il permesso. Tra i nuovi limiti imposti ai dipendenti c'è pure quello relativo ai regali.

I DONI

Resta l'obbligo di non chiedere per sé o altri regali o altre utilità da parte di terzi per le prestazioni lavorative svolte. La ratio è ovvia. Il divieto, ça va sans dire, è esteso anche all'accettare eventuali doni di qualsiasi sorta. Chi dovesse comunque riceverli è invitato a metterli a disposizione dell'amministrazione per la restituzione o per essere devoluti a finalità istituzionali. Poi c'è una specifica. Fino ad oggi per regali o altre utilità di modico valore si intendono quelli di valore non superiore a 150 euro. Con il nuovo codice la cifra si abbassa. Recita il nuovo testo: «Per regali o altre utilità di modico valore si intendono quelli di valore non superiore a 100 euro annue, anche sotto forma di sconto, donate da uno stesso soggetto».
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Il Messaggero