Ha tutto il sapore di un regolamento di conti l'accoltellamento di Manuel Sannino, il genero di Vito Triassi, reggente dell'omonimo clan affiliato alla cosca siciliana dei...
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LE TESTIMONIANZE
I negozianti hanno fornito la loro versione dei fatti, ribadendo di aver udito più colpi di pistola che sono stati esplosi. I bossoli però non sono stati trovati, circostanza questa che apre a diverse ipotesi, tra cui quella che fa pensare che l'arma utilizzata possa essere stata o un revolver oppure una scacciacani. Anche i filmati del circuito di video sorveglianza sono stati sequestrati dagli agenti del 113. Può essere sufficiente un dettaglio per risalire a chi ha accoltellato Sannino alla schiena. Così come si stanno passando al setaccio i tabulati telefonici e l'attenzione degli inquirenti si sta concentrando su una chiamata ricevuta dalla vittima subito dopo pranzo. Un appuntamento, forse, con quelli che poi sarebbero diventati i suoi aggressori, scappati a bordo di una moto di grossa cilindrata. Un episodio che riporta alla ribalta come la guerra tra clan a Ostia ha avuto solo una tregua. Dopo l'arresto di «Don» Carmine Fasciani a processo con la richiesta di una condanna a 27 anni, sullo scacchiere della criminalità di Ostia potrebbero spostarsi gli equilibri. A Ostia adesso si attende solo la prossima mossa. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero