Roma, fiumi di coca dai Caraibi: presi 6 narcos, tra loro anche un poliziotto

Colpo ai narcos specializzati nell'importazione di coca dai Caraibi a Roma via aeroporto di Fiumicino. Dall'alba di questa mattina i finanzieri del Comando...

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Colpo ai narcos specializzati nell'importazione di coca dai Caraibi a Roma via aeroporto di Fiumicino. Dall'alba di questa mattina i finanzieri del Comando Provinciale Roma sono impegnati nell’esecuzione di sei ordinanze di misura cautelare nei confronti dei componenti di un’organizzazione criminale transnazionale dedita al traffico di sostanze stupefacenti, in manette anche un agente della Polaria, Rosario A., di 41 anni.

 
Due gli elementi di spicco della banda, personaggi di grosso calibro nel mondo del narcotraffico: Luca F., 40enne originario di Latina, e Daniele S., 52enne di Fara Sabina. Il primo, di stanza a Santo Domingo, forniva le partite di stupefacenti, il secondo, attivo a Roma e nell’hinterland, conosciuto nel mondo della mala romana come "Occhi belli", era addetto allo spaccio della polvere bianca; gli altri membri erano noti pregiudicati, un incensurato corriere e, infine, un infedele uomo dello Stato in servizio presso l’aeroporto “Leonardo Da Vinci”. Un copione già visto e collaudato negli anni, come dimostra l'ultima operazione di Gico della Finanza e Squadra Mobile di Roma, Fireman-La Romana che aveva individuato e arrestato una ventina di persone in rete tra di loro per l'importazione della coca sempre da Santo Domingo, via aeroporto di Malpensa e porto di Cagliari. 

Grazie alla fitta rete di contatti nell’isola caraibica, i malviventi sono riusciti ad importare con regolarità ingenti carichi di “coca” in Italia. A dare inizio all’attività investigativa nell'operazione scattata oggi, "Speed goal", è stato il mancato ritiro del bagaglio da parte di un passeggero proveniente da Santo Domingo. Tale comportamento, reiterato nel tempo sempre dal medesimo viaggiatore, ha insospettito gli investigatori che hanno iniziato un attento monitoraggio dei viaggi effettuati dallo stesso. All’arrivo del corriere di ritorno da Santo Domingo, infatti, i militari si sono accorti che, invece di seguire il normale percorso destinato ai passeggeri “ordinari”, il soggetto accedeva a zone non aperte al pubblico, sfruttando la connivenza del corrotto appartenente alle Istituzioni.


E' stato, dunque, ricostruito il ruolo svolto dal pubblico ufficiale, risultato essere organico al sodalizio e in costante contatto con altri membri apicali dell’organizzazione, che si è adoperato al fine di evitare le maglie del dispositivo di controllo, garantendo così l’uscita sicura dallo scalo dei preziosi carichi. Lo stupefacente sequestrato, solo nell’ultimo episodio, è stato di oltre 16 chilogrammi di cocaina purissima e avrebbe consentito di immettere sul mercato circa mezzo milione di dosi assicurando ai trafficanti guadagni con cifre da capogiro nell’ordine di oltre sei milioni di euro.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero