Genzano, la segreteria sbaglia la comunicazione al Ministero: classe soppressa

La scuola di Genzano (foto Sciurba)
Undici bambini della frazione Landi di Genzano rischiano di essere esclusi dalla scuola dell’infanzia «per un errore della segreteria». Il disagio per i bambini...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Undici bambini della frazione Landi di Genzano rischiano di essere esclusi dalla scuola dell’infanzia «per un errore della segreteria». Il disagio per i bambini e per le famiglie è grave perché la frazione Landi dista 10 chilometri dal centro di Genzano. Daniele Lorenzon, sindaco della Città e la giunta pentastellata si sono attivati e stanno cercando di sconfiggere la burocrazia e ridare ai bambini il diritto di frequentare la scuola vicino a casa. Il problema è sorto lo maggio scorso quando, la segreteria dell’Istituto comprensivo “G. Garibali”  a cui appartiene il plesso di Landi,  per un errore di digitazione ha richiesto al Ministero della Pubblica Istruzione l’iscrizione di 33 bambini anzichè di 38. Da considerare che fuori tempo massimo si sono iscritti altri due bambini, portando il numero delle richieste a 40.


Il Ministero che dispone l’invio del personale docente essendo la prima richiesta inferiore a 40 unità, ha predisposto la formazione di una sola sezione che potrà ospitare al massimo 29 alunni. Appena si sono accorti dell’errore i dirigenti dell’Istituto comprensivo Garibaldi hanno inviato una nuova richiesta al Ministero della Pubblica Istruzione per porter avere in ruolo personale docente e bidelli necessari a formare due sezioni, come lo scorso anno. Il 10 di agosto, però, dagli uffici scolastici competenti è stata comunicata la soppressione di una sezione. «Appena appresa la notizia - afferma Elena Mercuri, componente della commissione “Scuola del Comune di Genzano” - ci siamo subito attivati. Il sindaco e l’intera giunta Cinque Stelle hanno cercato di interessare gli organismi competenti perché è diritto dei bambini e delle loro famiglie frequentare la scuola vicino casa».

Il Comune non ha competenza specifica per le scuole dell’infanzia, che non sono considerate come scuole dell’obbligo. I Cinque Stelle però vogliono far valere le loro ragioni: «Ciò che è accaduto a Genzano - recita il comunicato della giunta - è dovuto a leggi vergognose che inesorabilmente hanno tagliato fondi alla Scuola Pubblica, inoltre la Scuola dell’infanzia non è considerata un obbligo scolastico  e non può accedere agli adeguamenti di personale previsti per le scuole priminarie e secondarie di primo grado». Furiosi genitori, che stanno facendo pressioni verso il Comune e la scuola. «A noi sembra strano – dice Cristian  Di Veronica del comitato di quartiere Landi – che sia stato fatto un errore. Già due anni fa era successo un episodio analogo , ma i cittadini, insieme al parroco e al Comune si sono battuti e la sezione soppressa è stata ripristinata. Evidentemente l’amministrazione comunale questa volta si è mossa troppo tardi».


Il 14 settembre suonerà la campanella e non c’è certezza per garantire un posto agli  11 bambini. «Lotteremo fino alla fine riprende - Elena Mercuri - affinché ci venga ridata la sezione tolta, ma abbiamo pronte delle soluzioni di emergenza che concorderemo con i genitori». I bambini in esubero infatti potrebbero essere destinati ad altri istituti di Genzano, ma resta da risolvere il difficile problema del trasporto. Per ironia della sorte, se dovesse essere confermato il taglio di una sezione a subire i disagi più gravi dovrebbero essere proprio i bambini più piccoli che hanno un’età di 3 anni, a cui potrebbe essere negata l’iscrizione. La vicenda sta suscitando molte polemiche in Città. «Vogliamo vedere le carte - afferma Flavio Gabbarini, consigliere di opposizione del Pd - Non si può imputare tutto a un errore della segreteria. Presenteremo in consiglio comunale un'interrogazione per valutare le reali responsabilità».  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero