Città metropolitana, a Palazzo Valentini il primo consiglio. Marino: «Ora approvare lo statuto»

Città metropolitana, a Palazzo Valentini il primo consiglio. Marino: «Ora approvare lo statuto»
Ore 17.10: con qualche minuto di ritardo, a Palazzo Valentini si è aperta la prima seduta della storia del Consiglio della Città metropolitana. ...

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Ore 17.10: con qualche minuto di ritardo, a Palazzo Valentini si è aperta la prima seduta della storia del Consiglio della Città metropolitana.




L'aula è la stessa del consiglio provinciale, come a sottolineare che il nuovo ente è l'erede della Provincia di Roma. Ventiquattro i componenti, a larga maggioranza Pd. Sindaco della Città metropolitana è il sindaco di Roma Ignazio Marino, che in apertura straordinaria ha ceduto la parola al commissario della Provincia Riccardo Carpino che resterà in carico fino al 31 dicembre. Carpino ha sottolineato che il consiglio dovrà scrivere lo statuto per un ente che non va pensato come ex Provincia, ma come qualcosa di nuovo.



Ha poi preso la parola Marino, che dopo l'appello (23 i presenti) e il voto sulla convalida degli eletti, ha iniziato il suo discorso: «È un giorno molto importante per tutti noi. Lo sviluppo della città metropolitana di Roma è un motore per Roma e per il Paese. Saremo al centro della modernizzazione del Paese, degli incrementi alle infrastrutture, preserveremo l'uguaglianza del territorio di tutta la città metropolitana, di tutti i Comuni. Progetteremo uno sviluppo equilibrato. In un quadro mutato di competenze amministrative contiamo sulla Regione, che devolverà funzioni ulteriori. Siamo consapevoli delle peculiarità della nostra città metropolitana quale sede della Capitale».



Marino ha poi ricordato l'importanza del patrimonio culturale e paesaggistico del territorio della città metropolitana: «Sarà un polo di attrazione di nuovi investimenti. Ma abbiamo scadenze immediate: riconoscere fin da subito il peso della responsabilità non può essere un impegno subordinato agli altri che già abbiamo. Innanzitutto serve una sollecita approvazione dello statuto». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero